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Meno contante e più tecnologia. La ricetta anti-evasione di Vincenzo Visco

Giuseppe Conte farà bene a tenersi pronto a ballare. La sua seconda manovra, la prima in giallorosso, lo farà penare e nemmeno poco: da una parte il Movimento Cinque Stelle decisamente insoddisfatto del testo uscito alle cinque di mattina di venerdì da Palazzo Chigi, dall’altra l’Europa che sta alla finestra, o meglio stava. Proprio oggi da Bruxelles è partita una richiesta di chiarimenti sulla nostra legge di Bilancio. Forse anche per questo Vincenzo Visco, economista, ex ministro del Tesoro con Giuliano Amato e delle Finanze nei governi di Romano Prodi e Massimo D’Alema, non sembra voler nascondere i pericoli e le imboscate che attendono il premier dentro e fuori il Parlamento. Cominciando dal M5S per arrivare a Renzi.

Visco, partiamo dal principio. Questa manovra che effetto le fa?

Il governo doveva smaltire le clausole Iva, che i governi precedenti non erano riusciti a fare. Solo il governo Renzi ne ha messe per 50 miliardi di clausole di salvaguardia. Fatte le clausole restavano solo degli spiccioli, che sono stati utilizzati bene nei limiti delle risorse stesse. Poi ci sarebbe questa lotta all’evasione che vale più o meno tre miliardi.

In molti hanno dubbi su questa ultima misura. Anche lei?

Sono tre o quattro misure che compongono la lotta all’evasione, nel complesso possono anche andare bene, ma non sono certo risolutive.

Però proprio sull’evasione il Movimento Cinque Stelle sta creando problemi al premier. I grillini vorrebbero la caccia ai grandi evasori…

Questo è molto grave, perché in questo modo si tende a legalizzare l’evasione relativa a un grande segmento di popolazione. Il carcere agli evasori, per esempio, va bene, ma non è certo l’arma risolutiva che ci serve. In Italia in carcere per evasione non c’è nessuno. Se si vuole combattere l’evasione si può, abbiamo della tecnologia che ce lo consente.

E dell’abbassamento della soglia del contante, che ne pensa?

Sono favorevole, l’ho anche scritto, affermando che tale soglia si potrebbe portare a 500 euro, come la banconota più alta in circolazione che però la Bce non stampa più. Però, d’altra parte faccio notare che l’abbassamento del contante in realtà serve poco alla lotta all’evasione, semmai è più utile all’anti-corruzione e all’anti-riciclaggio. Il problema è rendere tracciata tutta l’attività economica, creare un ambiente in cui è più difficile evadere. Gli strumenti, ripeto, ci sono, ad esempio la fatturazione elettronica, se fosse fatta bene. Poi ci sarebbero altre due misure che stanno facendo discutere…

Due a caso, plastica e zucchero…

Sono favorevole perché contrariamente a quanto dice Renzi non sono balzelli e cenere. Sono tasse che spostano i consumi da prodotti dannosi a prodotti meno dannosi. La tassa sugli zuccheri funziona, ci sono molti produttori di bevande zuccherate che ne hanno fatte di non zuccherate. Le cose si aggiustano e i produttori si adeguano. Quella sulla plastica mi trova d’accordo ma a differenza delle bevande zuccherate ha un problema: non ci sono alternative. Io tasso la plastica, ma se non compro la bottiglietta, cosa uso allora? Per essere ancora più chiari, va bene disincentivare l’uso della plastica, ma un’alternativa si dovrà pur trovare.

L’Europa ha chiesto chiarimenti sulla manovra, la risposta italiana arriverà mercoledì. C’è da preoccuparsi?

Credo che la manovra così com’è non è particolarmente a rischio. Ma allo stesso tempo c’è un messaggio che non va sottovalutato e che è questo: ‘avevate iniziato bene ora attenti a non cambiare registro’. Credo che molto dipenderà dallo spread, che secondo me può scendere ancora molto. Certo, se sale lo spread il rapporto con l’Ue potrebbe complicarsi nuovamente e andare oltre una semplice richiesta di informazioni.

Visco secondo lei Conte avrà problemi in Parlamento con Renzi ma anche con il Movimento?

Sicuramente sarà messo sotto su alcune cose, perché ambedue devono affermare la loro esistenza e la loro forza. Bisogna vedere però se riusciranno a far cadere il governo. Il Pd per esempio ha detto che che se cade l’esecutivo si va a elezioni. Il punto è proprio questo, si dovrebbe valutare se non è il caso di andare a votare senza la riduzione dei parlamentari e facendo un accordo Pd-5 Stelle. Ma finché c’è Di Maio, questo è difficile. Se non impossibile.

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