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A Bonomi (Assolombarda) non piace l’inazione del governo

Il presidente di Assolombarda torna alla carica contro la Legge di Bilancio, ma non solo. Carlo Bonomi non vede novità positive su nessuno dei dossier che interessano le imprese. Sicuramente non sul fisco, ma nemmeno su investimenti ed energia. L’occasione per il nuovo richiamo degli industriali milanesi al governo Conte è la presentazione del libro Bianco di Assolombarda sull’Energia. Ma Bonomi non si sottrae alle domande sulla manovra. “Ci sono due miliardi e mezzo di nuove tasse. Sono tasse lo ha detto il governo”. Poi ci sono i dati della Banca mondiale, secondo i quali “in Italia la pressione fiscale continua ad aumentare. Credo non sia questa la strada se vogliamo puntare alla crescita. Le risorse sono poche e vanno utilizzate al meglio. Non credo che introdurre plastic tax, sugar tax e auto aziendali sia la strada”.

Secondo Bonomi il governo non ha utilizzato asset che aveva a disposizione. “Positiva” l’eliminazione dell’aumento dell’Iva per il 2020 che “sarebbe stato pericoloso”. Positivo anche il nuovo clima che si è instaurato da subito tra l’Europa e il nuovo esecutivo. “Ma proprio per queste premesse” nella Legge di Bilancio “ci saremmo aspettati altro”.

Il nuovo motivo di preoccupazione per il presidente degli industriali di Milano è il dibattito sull’Ilva. “Se dopo sette anni e mezzo dal sequestro giudiziario dobbiamo chiedere ai ministri se hanno delle idee su cosa fare dell’Ilva, credo che questo Paese una riflessione seria la debba fare”. Poi, spiega, “mi preoccupa il fatto che il tema non sia se nazionalizzarla o no, ma come nazionalizzarla. Una strada sbagliata perché il passato ci racconta che l’acciaio pubblico ha creato solo grandi buchi nel bilancio. Non credo che il risparmio postale debba essere finalizzato a un salvataggio dell’Ilva”. L’acciaio “è in grave crisi per dinamiche mondiali e con tutto il rispetto ci vogliono manager del settore non qualcuno che gestisce il risparmio postale”. Poi “dobbiamo capire cosa succederà dal punto di vista legale. Possiamo fare grande dibattito” sul lavoro e sul mantenimento dei livelli occupazionali, “ma se un magistrato chiude gli altiforni le due cose non sono compatibili”.

Assolombarda ha scelto di concentrare la sua proposta politica sull’Energia. Sul tema ha presentato un libro bianco, analisi sugli scenari future e raccolta delle proposte ai policy maker per coniugare competitività del sistema produttivo e sostenibilità. L’atto di accusa di Bonomi sull’energia è esteso anche ai precedenti governi. Strategia energetica nazionale, Piano energetico integrato ed Energia clima 2030 “sono stati bei documenti ma sono rimasti tali. Il fenomeno Greta lo affrontiamo nei dibatti ma poi il decisore pubblico non fa nulla. Avevamo chiesto per la sostenibilità un grande piano di investimenti per impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti industriali ma non abbiamo visto nulla”.

In generale manca una politica di investimento. “Assistiamo a una serie di annunci sulle grandi opere ai quali non seguono atti formali. Siamo in attesa dei 77 commissari” che avrebbero avuto il compito di sbloccare i lavori. “Avevano promesso 10 miliardi aggiuntivi all’anno per le opere, ma nella legge di Bilancio troviamo poco più di quattro miliardi sul triennio la maggior parte nel 2022”. Un tempo troppo lungo. E in Italia in tre anni “può succede di tutto”. Per ora ci sono solo 200 milioni stanziati nel 2020. Poco.

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