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Green Bank per l’innovazione? L’esempio di Washington DC

Per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, secondo una recente relazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (presso l’Onu), nel mondo vanno investiti 2,4 trilioni di dollari ogni anno da qui al 2035.

Se era già nota la necessità di investire nelle iniziative ambientali di città e Paesi di tutto il mondo, ha da ultimo ripreso slancio l’idea di una Green Bank. A Washington Dc è stato approvato nell’agosto del 2018 il District Green Finance Authority Establishment Act, che ha istituito una Green Bank del Distretto di Columbia.

L’idea di una Green Bank risale al 2009, quando negli Stati Uniti sono iniziati gli sforzi per crearne una a livello federale. Attualmente se ne contano 14, a livello statale o di contea. Mentre a New York City si è finora lavorato sul diverso modello di organizzazione finanziaria specializzata senza scopo di lucro.

Dopo dieci anni è stata annunciata al Senato degli Stati Uniti la prima proposta di legge per istituire una “National Climate Bank” che dovrebbe essere capitalizzata con circa 35 miliardi di dollari di fondi pubblici in cinque anni. L’obiettivo è quello di finanziare altre Green Bank, investire direttamente in iniziative locali per la riduzione delle emissioni di carbonio e nella ricerca tecnologica volta alla sostenibilità ambientale. Anche altri Paesi sono nati i primi strumenti finanziari ambientali che guardano al lungo termine e a settori dove difficilmente i privati senza sostegno pubblico hanno interesse ad investire.

Ma è guardando all’esempio di Washigton DC che si comprendono meglio gli obiettivi di una Green Bank. Il primo è quello di attrarre capitali privati in un rapporto di 5 a 1 rispetto ai fondi pubblici. Poi quello di utilizzare garanzie pubbliche per accelerare prestiti e ricapitalizzare fondi ambientali. Stimolare e sostenere le imprese e agli esercizi commerciali del territorio che vogliono migliorare la loro efficienza energetica. Inoltre, i ricavi dall’attività di finanziamento devono coprire i costi operativi.

Nel concreto uno dei primi obiettivi sarà quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Si calcola infatti che tre quarti delle emissioni di gas serra di molte città provenga proprio dall’energia utilizzata negli edifici. Si tratta quindi di modificare il paradigma sia per quanto riguarda la costruzione di nuovi edifici che per il miglioramento delle prestazioni degli stabili esistenti, attraverso interventi di riqualificazione energetica dell’intero edificio.

In Italia, oltre agli ormai noti interventi di incentivazione fiscale volti alla riqualificazione energetica, sono nate diverse iniziative volte a sostenere la green economy, attraverso specifici prodotti di finanziamento rivolti a quattro target di clientela: Pmi/Mid-Cap; Grandi Imprese; servizi (alberghi, grande distribuzione organizzata, centri sportivi, trasporti, etc.); Esco (Energy service company) ovvero le aziende specializzate in servizi energetici alla clientela. Ma ulteriori stimoli potranno arrivare dalle reti 5G, infatti è anche nei programmi di riqualificazione energetica che si inverano i progetti di smart cities.

L’efficienza della pendolarità, l’utilizzo della realtà aumentata in ambito professionale e lavorativo (e il conseguente maggiore ricorso allo smart working che riduce la pendolarità), l’adozione di sistemi di monitoraggio delle quantità di emissione di gas responsabili dell’effetto serra durante tutte le fasi di vita dell’edificio (dall’estrazione di materie prime, trasporto, trasformazione, montaggio, installazione, come pure per la demolizione e lo smaltimento delle emissioni riferite alla produzione di energia necessaria al funzionamento dell’edificio per garantire le prestazioni richieste) necessitano di sensori capaci di rilevare le informazioni necessarie. Così come sempre più rilevante diventa l’utilizzo di strumenti quali le smart grid (reti elettriche bidirezionali in grado di collegare tutti gli utenti connessi, produttori e consumatori) che consentono di ripartire l’energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso e sicuro. Per tutti questi progetti servono specifici interventi finanziari finalizzati a migliorare complessivamente la sostenibilità delle nostre città.



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