Il governo ne ha fatto una specie di crociata e la sfida è raccolta. I pagamenti digitali sono il futuro ma soprattutto sono garanzia di tracciabilità che in un’ottica di lotta all’evasione è come l’acqua santa (l’evasione in Italia vale 110 miliardi circa). Il punto della situazione sullo stato dei pagamenti elettronici è stato fatto ieri pomeriggio presso la Sala degli Atti Parlamentari, al Senato, nel corso del convegno Digital Payment e Millennials: opportunità e sfide future e durante il quale è stata presentata la ricerca A Cashless Society? European Millennials Attitudes Towards Electronic Payments, realizzata da Think Young, in partnership con la Fondazione De Gasperi. Obiettivo, analizzare l’utilizzo degli strumenti di pagamento digitale da parte dei millennials, attraverso le risposte di oltre 2000 intervistati, dai 18 ai 29 anni, in cinque Paesi europei: Germania, Francia, Italia, Polonia e Spagna.
A prendere parte all’iniziativa, tra gli altri, Francesco Luongo, presidente di Consumers for digital payments, Angelino Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi, Carla Ruocco, presidente della Commissione Finanza alla Camera, Beatrice Lorenzin, membro della Commissione bilancio, tesoro e programmazione alla Camera, Alessandro Cattaneo, membro della Commissione finanze alla Camera e Luciano Capone, giornalista de Il Foglio.
L’indagine presentata ha voluto approfondire il rapporto tra le nuove generazioni e il contante, gli strumenti di pagamento elettronico preferiti dai giovani consumatori, la loro opinione in tema di sicurezza delle transazioni e l’influenza che le nuove tecnologie avranno, in futuro, sui sistemi di pagamento. Sebbene oggi, nel mondo, l’85% degli acquisti avviene tramite i contanti, la diffusione degli e-payments è sempre più ampia grazie a molteplici fattori sociali, culturali e normativi: negli ultimi anni, infatti, l’evoluzione tecnologica ha contribuito alla crescita dei pagamenti elettronici tanto che in soli tre mesi, dal quarto trimestre del 2017 al primo trimestre del 2018, le spese effettuate con moneta elettronica sono aumentate del 114%. Una crescita sia dovuta alla maggior consapevolezza e fiducia dei consumatori sia alle abitudini di acquisto dei millennials, cresciuti nell’era dei mobile payment e senza un particolare attaccamento al contante.
Lo studio evidenza che grazie alla inarrestabile digitalizzazione della società, oggi solo un giovane europeo su quattro utilizza il contante ogni giorno. Circa il 75% degli intervistati utilizza infatti uno strumento di pagamento elettronico, spaziando tra le molteplici tecnologie digitali presenti sul mercato. “Il motivo di questa radicale adozione è da ricercarsi nella consapevolezza verso i nuovi strumenti finanziari da parte delle nuove generazioni, a volte più consolidata che negli adulti – ha affermato Luongo. “I giovani europei hanno una sensibilità e una fiducia maggiore nei confronti delle nuove tecnologie che non vedono con sospetto, ma al contrario credono nella loro sicurezza ed efficacia. Per questo, come sottolinea l’indagine, sono i ragazzi tra i 18 e i 23 anni quelli che utilizzano con maggior frequenza i pagamenti digitali”. Secondo l’indagine la conoscenza degli strumenti di pagamento elettronico è molto elevata tra i giovani italiani, con una percentuale del 97%. Il loro utilizzo appare largamente diffuso: il 29% li utilizza più volte al giorno mentre il 46% almeno una volta sola, per un 75% complessivo di utilizzo quotidiano, dato di poco inferiore all’utilizzo del contante: 44% più volte al giorno e 40% almeno una volta, per un 84% complessivo di utilizzo quotidiano.
Il presidente della commissione Finanze Ruocco ha sottolineato il ruolo del governo Pd-M5S nella spinta ai pagamenti digitali. “Oggi colgo l’occasione per ricordare quanto finora è stato fatto. Ci sono incentivi alla moneta elettronica che abbiamo previsto in manovra e questo ha un obiettivo importante, direi fondamentale: aiutare i contribuenti onesti”.