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Cyber security e asset strategici. Il piano del governo presentato a Milano

“È necessario rafforzare la partnership pubblico-privato contro le minacce cibernetiche per realizzare sinergie sull’innovazione e rafforzare il nostro sistema produttivo ed economico”. È partito da Milano Asset, il roadshow del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) dedicato alle imprese. A descrivere l’iniziativa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il direttore generale del Dis Gennaro Vecchione, il vicedirettore cyber Roberto Baldoni, il vicedirettore generale del Dis Bruno Valensise e gli specialisti d’area del Dipartimento.

COINVOLGERE LE IMPRESE

Primo obiettivo, ha sintetizzato Vecchione, è “una grande operazione di coinvolgimento, di dialogo, allo scopo di irrobustire la fiducia reciproca fra l’intelligence e le aziende”. Una necessità visto che lo scenario geopolitico “è costellato da crisi” e le relazioni industriali sono soggette ai continui cambiamenti degli equilibri mondiali. Un quadro che, novità degli ultimi anni, coinvolge anche le imprese. “Oggi i soggetti ostili spesso entrano dalla porta principale, ed altrettanto spesso le aziende, comprensibilmente, faticano a maturare la necessaria consapevolezza dei rischi”. Attacchi cibernetici che “possono provocare danni incalcolabili agli asset aziendali”, furti di tecnologia e know-how o di quote di mercato. “Accanto alla concorrenza sana, esiste anche quella di chi vuole vincere a tutti i costi giocando sporco. Ecco perché non basta più essere meri beneficiari inconsapevoli delle misure di sicurezza”, ma c’è bisogno di muoversi in prima persona.

SETTORI STRATEGICI

Tra gli strumenti che si è dato il Dis per aiutare le imprese a realizzare tutto ciò c’è un nuovo portale Ucse dell’ufficio centrale per la segretezza che centralizza e rende più snelle le procedure “per chi ha i requisiti, ottenere le autorizzazioni necessarie”, ha spiegato il premier. Ma non c’è solo questo. Conte descrive una strategia che si muove su tre traiettorie. Il primo passo della nuova linea dell’intelligence economica consiste “nell’estendere anche ad operatori economici aggiudicatari di appalti le prassi tipiche di una pubblica amministrazione efficiente e moderna”. Novità che dovrebbe riguardare settori delicati – difesa, aerospazio, informatica, energia e telecomunicazioni – dai quali dipende il 15% del Pil.

NORME E COINVOLGIMENTO

La seconda linea-guida descritta da Conte è “di tipo normativo” e consiste nel “disegnare un’architettura legislativa avanzata poiché il perimetro della sicurezza nazionale si estende”. Ad esempio “ampliando in settori strategici la disciplina della golden power facendo in modo che servizi come il 5G siano conformi agli standard di sicurezza più elevati”. Un lavoro iniziato con il Decreto cyber recentemente approvato in via definitiva alla Camera, che istituisce un Perimetro di sicurezza informatica per reti e sistemi vitali per la nazione e rafforza i poteri speciali del governo anche per le nuove reti, in un momento in cui gli Usa continuano a sensibilizzare i propri alleati sulla sicurezza delle nuove reti e sui rischi che ritengono collegati alla presenza di apparecchiature di colossi cinesi come Huawei e Zte.
“È ampiamente noto che, con l’avvento del 5G e dell’internet delle cose, l’intero comparto aziendale italiano rischierebbe di finire ai margini della competizione internazionale se non ponesse la sicurezza al vertice delle proprie priorità, così come’è cognizione diffusa che i condizionamenti ed i guasti causati dalle minacce cibernetiche si ripercuotono negativamente su tutta l’economia nazionale”. Infine il coinvolgimento, da protagonisti, del privato, piccole e medie imprese comprese, che diventino “produttori di sicurezza”.

LE NUOVE TAPPE

Dopo la prima tappa milanese, Asset approderà nelle regioni italiane con incontri tra i vertici della sicurezza nazionale e i rappresentanti delle realtà produttive del nostro Paese, con l’obiettivo di illustrare l’impegno dell’intelligence “a tutela del Sistema-Paese e innalzare la consapevolezza in materia di sicurezza economica e cibernetica”.

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