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Il M5S è una causa persa e il contratto è un escamotage. Parla Lucia Annunziata

Nessuno ha voglia di andare alle urne, meglio lasciare le cose come sono. Così Lucia Annunziata, direttore dell’Huffington Post Italia e conduttrice su Rai 3 del programma Mezz’ora in più che affida a Formiche.net la sua lettura della complicata fase politica e partitica. Il M5S? “Una causa persa della politica italiana, ma è il Pd a restare col cerino in mano”. E su Salvini: “Sa di avere la vittoria in tasca ma non è pronto per governare”.

Perché Grillo ha salvato Di Maio? Andare al voto subito significherebbe far scomparire il movimento?

Lo ha salvato perché, come tutti sanno, il movimento continua a perdere progressivamente consensi e fiducia. E un ministro degli Esteri non può un giorno essere ad un vertice internazionale (o non andarci) e un altro a battere i territori. È di tutta evidenza come nessuno in questo momento voglia andare al voto. Neanche gli altri partiti.

La sinistra può fare un accordo di lunga durata con il M5S con lo scopo di battere Salvini senza perdere la sua anima?

Il M5S è una causa persa della politica italiana, ma è il Pd a restare col cerino in mano. Non può che restare alleato con i grillini ai quali farà molte concessioni: penso alla tornata di nomine che si avvicinano, anche in Rai. Il quadro politico è talmente dissestato da imporre a tutti una sorta di stabilità nel mantenere le cose come sono. Davvero qualcuno pensa di andare al voto con una crisi industriale di questa portata, tra Alitalia e Ilva?

Il nuovo contratto di governo su che cosa potrebbe basarsi per essere minimamente credibile?

Su nulla, è solo un escamotage comunicativo come lo erano le frasi del passato sul rilancio di un programma. Il dato vero è che Pd e M5S hanno due visioni talmente diverse su moltissimi punti da rendere chiara la difficoltà di convivenza all’interno della stessa maggioranza.

La soluzione tatarelliana alla crisi di sistema di cui parla il leghista Giorgetti è nei fatti un accordo bipartisan con Pd e altri, non solo sulla legge elettorale ma in generale?

Certo, è la prova di come nessuno abbia una reale voglia di andare alle urne. È una tattica per allungare i tempi, proporre un tavolo di riforme e concludere la legislatura alla sua naturale scadenza. Davvero pensiamo che Salvini poi sia in grado di gestire l’enormità delle problematiche che in questo momento gravano sull’Italia una volta a Palazzo Chigi? Davvero pensiamo che anche chi sa di avere la vittoria in tasca sia pronto a portare questo peso?

È credibile Salvini quando prova a fare il moderato?

Non è una questione di immagine, ma di convenienza. Credo che in fondo anche alla Lega convenga mantenere lo status quo.

Cosa ne pensa delle sardine?

Da sessantottina quando vedo un movimento in piazza provo simpatia e ammirazione, ma credo che in questo momento l’Italia viva un momento complicatissimo che nessuna piazza potrà risolvere.

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