Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Caro Pd, lasciamo in pace Stefano Bonaccini. Firmato Migliore (IV)

Meglio tardi che mai. Gennaro Migliore, ex sottosegretario alla Giustizia dei governi Renzi e Gentiloni, oggi volto di punta di Italia Viva (IV), sposa la battaglia di Nicola Zingaretti sullo ius soli, anche perché, dice a Formiche.net, “l’abbiamo iniziata noi”. IV resta leale alla maggioranza, assicura. Poi un consiglio al Nazareno per vincere in Emilia-Romagna: “Lasciamo in pace Stefano Bonaccini”.

Sul caso Ilva il governo si gioca la faccia?

Il governo si gioca la faccia, il Paese si gioca il futuro di un’intera filiera produttiva e migliaia di posti di lavoro. Salvare l’Ilva è la priorità per tutti.

Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia propone la nomina di commissari e un prestito ponte di due anni, prima di rimettere l’Ilva sul mercato. Giusto che se ne occupi lo Stato?

Io comprendo che abbiamo l’esigenza di non chiudere un impianto strategico e siamo i primi a volerlo evitare. Onestamente però non ricordo un’adeguata gestione del valore dell’azienda quando era sotto la supervisione dei commissari. Preferirei si trovasse una soluzione in cui lo Stato non faccia da prestatore di ultima istanza.

Nel governo c’è chi vuole reinserire lo scudo penale. Voi siete d’accordo, anche se avevate votato contro in Parlamento. Perché?

Il voto a favore è stato legato a doppio filo al voto fiduciario. La nostra posizione è stata coerente durante tutta la trattativa iniziata con il governo Renzi. Non abbiamo mai parlato di uno scudo erga omnes. Certo, siamo convinti che quando un investitore si impegna a rispettare un piano ambientale non deve essere perseguito il giorno dopo per reati ambientali. Ma è inutile discuterne, ormai è chiaro a tutti che la questione dello scudo è una scusa di Arcelor-Mittal.

Migliore, ecco un altro scoglio del governo: l’Emilia-Romagna. Una sconfitta a gennaio fa crollare tutto?

Le elezioni in Emilia-Romagna sono fondamentali ma non possono essere considerate un test nazionale. Fare una campagna elettorale su questo presupposto significa seguire la strategia di Salvini, che gira in lungo e in largo la regione perché ha una candidata debole e proposte inesistenti.

Bonaccini ha chiesto ai dirigenti del Pd di non trasformare il voto emiliano in un banco di prova del governo. Condivide?

Io credo che dobbiamo lasciare in pace Bonaccini. Ha fatto un lavoro straordinario. L’Emilia-Romagna è una delle regioni più ricche in Europa, ha un sistema di welfare avanzatissimo. È giusto valorizzarlo, senza legare le sorti delle elezioni di gennaio a quelle del Paese.

Zingaretti parla di ius soli, Di Maio minaccia la crisi. Che succede?

Mi sembra che Di Maio non si renda conto che non è più alleato della Lega. La sua reazione è totalmente fuori luogo. Mi aspetto che esponenti del Movimento Cinque Stelle altrettanto autorevoli come Roberto Fico si facciano sentire dopo aver sempre detto di voler votare il provvedimento.

Non è un azzardo tirare fuori proprio ora una battaglia così divisiva?

Noi di Iv non ci scandalizziamo di certo visto che siamo i primi ad aver raccolto le firme. Siamo pronti da sempre. Il Pd si è reso conto solo ora di questa necessità, meglio tardi che mai.

Oggi scadono i termini di presentazione degli emendamenti alla manovra al Senato. Su quota 100, plastic tax, sugar tax, sarete allineati alla maggioranza?

Non capisco perché, dopo le dichiarazioni di Di Maio, gli occhi siano ancora puntati su di noi. Forse c’è un problema di scarsa comprensione. Le nostre proposte hanno ricevuto critiche di metodo, ma nel merito stanno per essere approvate tutte.

Quindi, per citare Zingaretti, niente picconate alla manovra?

Chi oggi parla di picconate non ha senso della realtà. Queste espressioni non ci appartengono.

×

Iscriviti alla newsletter