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Mara Carfagna rompe gli indugi. Ecco Voce Libera

Poco spazio, anzi quasi nessuno, per le polemiche interne, Mara Carfagna guarda oltre e si gode la prima di Voce Libera, la sua nuova associazione politica che punta a rianimare la componente liberale e popolare del centrodestra. Perché questo è il primo elemento che bisogna sottolineare a proposito della creatura tenuta a battesimo oggi, alla Camera di Commercio di Roma, dalla vicepresidente della Camera. La scelta di campo chiara annunciata dall’esponente di Forza Italia, quasi a scacciare le voci dei mesi scorsi che la davano in avvicinamento a Matteo Renzi o, addirittura, a Carlo Calenda. “Ci collochiamo ben saldi nell’area di centrodestra: sarà un’avventura bellissima”, ha affermato Carfagna di fronte ai giornalisti e ai tanti che in questi mesi l’hanno sostenuta e che adesso si preparano a seguirla in questa nuova avventura. Un gruppo che comprende una pattuglia di parlamentari formata, tra gli altri, da Andrea Cangini, Luigi CascielloMarcello Fiori, Massimo Mallegni, Barbara Masini, Osvaldo Napoli e Renata Polverini, politici di area come il leader di Energie per l’Italia Stefano Parisi o anche provenienti da altre esperienze come Piercamillo Falasca di +Europa e pure tecnici, tra cui, in primis, Carlo Cottarelli che ha aderito al comitato scientifico. Ma anche il costituzionalista Alfonso Celotto e l’economista Riccardo Puglisi.

“C’è un’Italia che chiede serietà e noi vogliamo provare a darle voce”, ha sottolineato ancora Carfagna che ha confermato come l’associazione non prepari, almeno per ora, il suo addio agli azzurri: “Voce libera nasce per aggregare e non per dividere. Vogliamo convincere molte persone a restare nel centrodestra e in Forza Italia”. Intanto l’associazione dunque, poi si vedrà. Sembra questo il ragionamento della vicepresidente della Camera che in qualche modo però, dopo gli stop and go degli ultimi mesi, sembra ora decisa a giocare un ruolo sempre più da protagonista. Anche perché nel frattempo le tensioni all’interno di Forza Italia aumentano mentre i consensi diminuiscono, al pari, sembrerebbe, delle ambizioni politiche di Silvio Berlusconi, ormai sempre più vicino a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (qui un nostro recente articolo). Il Cavaliere ieri ha criticato l’iniziativa (“una corrente che rischia di dividere il partito”, l’ha definita nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa) ma Carfagna gli ha risposto con leggerezza: “Dicono che si tratta di un’associazione inutile? Non potevano farmi un augurio migliore. L’ultima volta che mi hanno detto che qualcosa era inutile è stato quando ho presentato la legge sullo stalking ed è una cosa di cui vado fiera”. Una risposta che la dice lunga sulla strada intrapresa dalla vicepresidente della Camera. Appunto, in questa fase, impegnata a costruire e non a distruggere – come conferma del resto la proposta della presidenza onoraria allo stesso Berlusconi – nella consapevolezza che da qui ai prossimi mesi qualcosa dovrà di più profondo dovrà necessariamente accadere.

D’altronde, farsi trovare pronti è una necessità ancor prima che una strategia per chi ritiene che vi sia ancora lo spazio politico in Italia per un movimento che sia liberale e popolare. Alleato del centrodestra ma non appiattito sulle posizioni sovraniste di Lega e Fratelli d’Italia. Come ha spiegato Stefano Parisi che entrerà nel comitato ristretto cui spetterà guidare il compito di guidare i primi passi della nuova associazione: “L’iniziativa di Mara è il primo segnale concreto e coraggioso che proviene dalle fila del centrodestra per radunare i tanti mondi che, pur venendo da esperienze politiche diverse, sentono l’urgente necessità di indicare una prospettiva di benessere, sicurezza e coesione sociale al nostro Paese”.

Un tentativo i cui connotati sono però ancora da definire pienamente. Voce Libera svolgerà una mera funzione di testimonianza oppure rappresenta il primo seme di qualcosa di più rilevante anche sotto il profilo politico? “Molto dipenderà dalla legge elettorale con cui prima o poi si tornerà alle urne”, ha risposto molto pragmaticamente l’editorialista del Giornale ed ex senatore azzurro Augusto Minzolini. Secondo il quale con la conferma del Rosatellum i margini di manovra risulterebbero molto ridotti: “Questo contenitore per decollare e trasformarsi da bruco in farfalla ha bisogno di un’altra legge elettorale: la proporzionale”. Il dibattito, c’è da giurarci, è appena cominciato. Così come il percorso di Voce Libera.

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