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Digital transformation e HR. Il lavoro del futuro secondo i manager dell’innovazione

La digital transformation sta coinvolgendo processi, prodotti, consumi e abitudini di milioni di persone. Tra intere industrie che si polverizzano, e altre che nascono in pochi anni, il processo di cambiamento aziendale sta toccando nuovi livelli di complessità.

In questo contesto, la ricerca pubblicata da Talent Garden “L’HR del futuro”, che ha coinvolto oltre 500 aziende, fa emergere con grande rilevanza il ruolo dell’HR manager, oggi trasformato, in “people manager”, perché come spiega Fabio Salvi, HR manager di FlixBus Italia: “La persona al centro non è solo un tema etico ma una questione di sopravvivenza delle aziende”.  E aggiunge: “L’organizzazione deve ripensarsi e spostare il focus da ruolo a competenza”. Gli strumenti di lavoro agile, una nuova cultura aziendale orientata ai risultati, più che a semplici “task” stanno infatti rivoluzionando i processi HR di selezione, sviluppo e gestione del personale. Di conseguenza cambieranno interi lavori e, necessariamente, interi profili.

I 500 manager intervistati da Talent Garden concordano che la Digital Transformation renderà obsolete una serie di attività, a cominciare da quelle più meccaniche e quindi facilmente riproducibili da sistemi automatizzati, come la rilevazione presenze (46%), lo screening dei Cv (46%), e le pratiche amministrative basilari (40%).

Non solo, anche la stesura di job description sarà presto obsoleta secondo il 28%, così come la gestione delle note spese.
Il lavoro del people manager sarà quindi sempre più orientato al benessere e allo sviluppo dei dipendenti, e all’attrazione di talenti, che verranno catturati, secondo il 53% degli intervistati, da flessibilità di condizioni, spazi e tempi di lavoro.

Non ci sono dubbi su chi dovrebbe guidare i processi di trasformazione digitale in ambito HR, e si tratta, per la maggioranza degli intervistati, del ceo dell’azienda e non della più classica figura del direttore Risorse umane.

Un ceo che guida una trasformazione culturale e organizzativa di così forte impatto e così fortemente legata al capitale umano avrà necessariamente bisogno di nuove skill.

Dimentichiamoci quindi del ceo strettamente finanziario: “Le aziende di domani, per essere guidate nella trasformazione digitale, avranno bisogno di leader ‘responsabili’ e ‘multidisciplinari’ – indica Stefania Padoa, fondatrice di Grow Executive, società specializzata nei temi dello sviluppo organizzativo – “Occorrono competenze articolate: visione sistemica, gestione della complessità, diplomazia organizzativa. Occorre superare la divisione fra saperi, in una logica integrata, anche quando parliamo di competenze, ad oggi ‘ghettizzate’ fra hard e soft”.

Un cambio di paradigma, di visione e di cultura su cui imprese e persone, sono pronte a scommettere, in attesa della prossima, grande, nuova rivoluzione industriale.



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