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Dagli aerei storici alla Roma. Chi è Dan Friedkin

Il 28 marzo 1949, decima giornata del girone di ritorno della serie A, la Roma scese in campo a Marassi con la fascia nera al braccio: pochi giorni prima era morto Italo Celestino Foschi, il presidente della Fortitudo Pro Roma che nella primavera 1927 aveva gestito la fusione con l’Alba Audace e il Roman Football Club dalla quale nacque l’AS Roma. In quegli stessi giorni, Ken Friedkin, ex direttore di una scuola di volo paramilitare, dava vita con alcuni colleghi alla Pacific Southwest Airlines (PSA). La compagnia aerea, dotata di un solo Douglas DC-3 residuato bellico, fece il primo volo il 6 maggio 1949. La Roma chiuse la stagione al 14° posto e, in grave crisi economica, dovette vendere all’Inter il centravanti Amedeo Amadei, i cui 18 gol nel 1942 avevano trascinato i giallorossi al primo scudetto. La PSA chiuse il 1949 in forte crescita, con un utile di 11.984 dollari e 50 dipendenti.

La PSA costruì il proprio successo con una rete di collegamenti all’interno della California, quindi fuori della giurisdizione della FAA. Questo le consentì di offrire servizi low cost rivolti soprattutto al personale della US Navy in arrivo o partenza da San Diego o altre basi. La “Poor Sailors’ Airline” crebbe velocemente, ampliò e ammodernò la flotta e così via. Nel 1962, poco prima che un’emorragia cerebrale travolgesse Ken Friedkin a soli 47 anni, il figlio Tom iniziò a lavorarvi come pilota. Un anno dopo morì anche sua madre Jean, vice presidente della società. Il 27enne Tom si trovò così ad essere contemporaneamente maggior azionista, consigliere di amministrazione e dipendente di PSA, ruoli che mantenne anche dopo la decisione di quotare la compagnia aerea in borsa. Nel 1973 PSA fornì a Herb Kelleher il modello attorno al quale costruì Southwest, alla quale si sono via via ispirate Ryanair, JetBlue e tante altre low cost.

Ben presto, Tom trasformò la propria passione per le auto – soprattutto quelle veloci, a giudicare dall’amicizia con Carroll Shelby, con il quale correva – in un’altra linea di attività. Nel 1968 la Toyota offrì a Shelby di aprire una concessionaria, proposta che il padre della leggendaria Cobra rifiutò su consiglio di Lee Iacocca, convinto che l’industria nazionale avrebbe respinto gli invasori giapponesi. Friedkin colse la palla al balzo, dando vita alla Gulf States Toyota Distributors, che crebbe velocemente e ancora oggi rappresenta circa un sesto delle vendite Toyota negli USA. Il successo consentì a Friedkin di creare una collezione di aerei militari in condizioni di volo, dai caccia della Seconda guerra mondiale fino ai jet della Guerra di Corea. A conferma del suo spirito dinamico, nel 1975 pose come condizione per la partecipazione del proprio F4U Corsair alla serie televisiva La squadriglia delle pecore nere il fatto di poterlo pilotare di persona. Negli anni successivi interpretò sé stesso in diversi film, compreso Accademia di polizia 4.

All’inizio del nuovo millennio Tom passò le redini del Friedkin Group al figlio Dan, primo dei quattro nati del matrimonio con Susan Wille. Sulla carta, l’attività è proseguita senza grandi strappi. Il gruppo, uscito da tempo dal trasporto aereo, resta incentrato sull’auto: nel 2018 i ricavi di Gulf States Toyota hanno toccato i nove miliardi. C’è stata una qualche diversificazione negli alberghi di lusso (tramite Auberge Resorts), nel golf e nel cinema (tramite Imperative Entertainment, creata nel 2014 con tre soci e nota per film quali The mule di Clint Eastwood e Tutti i soldi del mondo, sul rapimento di John Paul Getty III, ambientato non a caso a Roma). In campo cinematografico, Dan ha creato anche Pursuit Aviation, specializzata in riprese aeree nel senso più ampio del termine, attraverso la quale ha partecipato in prima persona alle riprese del film Dunkirk come coordinatore delle scene aeree, pilota di elicottero e di Spitfire.

Contrariamente ad altri miliardari, Dan Friedkin ha un profilo abbastanza basso. Si sa che è nato nel 1965, si è laureato a Georgetown e specializzato in economia alla Rice University, a Houston, nel Texas, dove ha sede l’azienda di famiglia. È sposato e ha quattro figli. Oltre al talento per gli affari, ha ereditato da nonno e padre la passione per il volo e, soprattutto per gli aerei storici, dei quali ha ampliato la collezione a più di 40 macchine di ogni genere, dallo Spitfire (ne ha quattro) al jet F-86 (il primo in dotazione alle Frecce Tricolori). Il curriculum di pilotaggio è di tutto rispetto. Dan è infatti uno dei soli dieci civili autorizzati a volare in formazione con gli aerei militari, nell’ambito del programma Heritage Flight dell’USAF, per la cui gestione ha creato un’apposita fondazione. Ancora: Dan è il coordinatore del programma addestrativo dei piloti civili ed è stato premiato dall’USAF come pilota civile del 2012. Di più: vola come gregario destro della pattuglia Horsemen, l’unica al mondo dotata di caccia P-51D Mustang della Seconda guerra mondale.

Al momento non è chiaro attraverso quale società Friedkin acquisirebbe la Roma da James Pallotta. Non che la cosa sia un problema: Forbes calcola il suo patrimonio personale in 4,3 miliardi di dollari, in crescita di circa un terzo sul dato 2015. Né, al di là delle dichiarazioni di rito sulla bellezza di Roma, sono chiari gli obbiettivi dell’operazione. Dato che l’“aeroplanino” Montella ha lasciato la “maggica” da tempo, si può escludere che c’entri la passione per il volo. A meno che il rilancio della Roma non preluda all’acquisto e rilancio di Alitalia: quella sì che sarebbe un’impresa storica dal punto di vista aeronautico…

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