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Giù le mani dal Reddito di cittadinanza e su Pop Bari… Parla Villarosa (M5S)

Il Pd si faccia anche il sangue amaro, ma il Reddito di cittadinanza non si tocca, nemmeno in questo 2020 appena iniziato. L’agenda economica dell’esecutivo è aperta sulla scrivania del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e del premier Giuseppe Conte proprio mentre ci si avvia verso una più che probabile verifica di governo. Dalle colonne di questa testata il sottosegretario dem all’Economia Pier Paolo Baretta ha dato la sua visione d’insieme. Oggi Formiche.net ha sentito un altro sottosegretario di Via XX Settembre, stavolta sponda Movimento Cinque Stelle, Alessio Villarosa. La road map grillina, d’altronde, dovrà andare il più d’accordo possibile con quella dem, onde evitare pericolose, qualora non fatali, collisioni.

GIÙ LE MANI DAL REDDITO

“Ciò che non deve mancare nella nostra agenda”, spiega il sottosegretario, “è la creazione di nuovi strumenti per incentivare gli investimenti pubblici e privati, un ulteriore taglio del costo del lavoro e soprattutto un massiccio investimento in cultura, ricerca e innovazione”. La mappa è dunque tracciata. Ma per ogni misura da portare a casa ce ne è un’altra che va difesa con le unghie e coi denti. Per esempio quel Reddito di cittadinanza che il Pd vuole a tutti i costi rivedere a stretto giro. Ma dal Mef, sponda M5S, sono categorici. “Nessun intervento sul Reddito di cittadinanza, che ha già portato a importanti crescite dei consumi e che sta iniziando a funzionare anche sotto il fronte della copertura lavorativa, i centri per l’impiego è vero hanno ritardato la loro attività ma oggi iniziano finalmente a svolgere in pieno le loro funzioni”, sostiene Villarosa.

L’AFFAIRE BENETTON

L’argomento più spinoso non poteva mancare. La revoca delle concessioni ad Atlantia, cui il Movimento non sembra transigere, nonostante le indubbie conseguenze in termini di messaggio agli investitori. “Si va verso la revoca che è l’unica soluzione alla luce delle rilevanze che stanno venendo fuori dalle indagini. E parlo di utili miliardari a fronte di scarsa manutenzione, il risultato lo abbiamo visto e siamo certi che le imprese sane capiranno la giusta e coraggiosa scelta di questo governo”, afferma Villarosa.

PENSANDO A BARI

Capitolo Popolare di Bari, ultimo schioppo di fine anno per l’esecutivo giallorosso. Anche qui la rotta sembra essere chiara. “A differenza del passato non azzeriamo azionisti e obbligazionisti per regalare una banca a due euro a nessuno, evitare il fallimento della Popolare di Bari significa evitare la crisi economica in un intero territorio, evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Noi lo facciamo con poche risorse e con un piano di sviluppo che porterà alla creazione di una banca per gli investimenti, evitando un azzeramento del valore attualmente in mano ad azionisti ed evitando la crisi nel comparto degli obbligazionisti”.

Secondo l’esponente siciliano, “il decreto è un primo passaggio che racconta un secondo passaggio, escludiamo una crisi bancaria, il progetto porterà a una banca di investimento per tutto il territorio nazionale: se lo Stato si rende conto di aver vigilato male, di non aver garantito la sicurezza del sistema bancario, allora deve prendersi carico di un eventuale ristoro. Se i cittadini perdono la fiducia nel sistema bancario crolla tutto.”

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