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Chi è Pete Buttigieg, il candidato Dem che ha sorpreso in Iowa

Con un piccolo margine, ma che c’è, Pete Buttigieg ha sorpassato Bernie Sanders nel caucus in Iowa; una vera sorpresa in mezzo al caos nel ritardo del conteggio dei voti, giacché a marzo del 2019 contava soltanto su l’1% del consenso. Il giovane politico del Partito Democratico non aveva atteso annunci ufficiali e si era lanciato in diverse interviste per festeggiare la “vittoria chiara” nel primo appuntamento delle primarie dei democratici.

“Abbiamo dimostrato che il nostro messaggio e la nostra organizzazione stanno vincendo”, ha dichiarato Buttigieg dal New Hampshire, secondo Stato dove si svolgeranno le primarie del Partito Democratico l’11 febbraio.

Ma chi è Buttigieg e, soprattutto chi lo sostiene e perché? Nato a South Bend, Indiana, nel 1982, suo padre è un migrante di Malta. Laureato con il massimo dei voti in Storia e Letteratura all’Università di Harvard, Buttigieg cominciò in politica durante la campagna elettorale di Jill Long Thompson per il seggio al Congresso con il Partito Democratico. Ha lavorato con l’ex segretario della Difesa, William Cohen, e successivamente con il senatore John Kerry durante la candidatura alla presidenza.

Buttigieg è anche laureato in Filosofia, Politica ed Economia ad Oxford e ha lavorato alla sede di New York della multinazionale di consulenza strategica McKinsey & Co per tre anni. È tornato in Indiana per candidarsi come Tesoriere dello stato con il Partito Democratico, ma ha perso la gara con il repubblicano Richard Mourdock. Un anno dopo, nel 2011, è stato eletto sindaco di South Bend.

La gestione di Buttigieg come sindaco ha raccolto molti successi. Nel 2014, il quotidiano The Washington Post ha scritto che Buttigieg era “il più interessante sindaco del momento, grazie alla giovinezza, istruzione ed esperienza militare”. A dicembre del 2019, il Financial Times ha scritto che aveva “riposizionato South Bend, casa dell’Università di Notre Dame, come una ‘città beta’ per le nuove tecnologie e politiche di apprendimento permanente”. In caso di vittoria, sarebbe il primo presidente degli Stati Uniti che passa direttamente dalla direzione di un comune alla Casa Bianca.

Quando era sindaco, Buttigieg chiese un permesso di sette mesi per servire come ufficiale di contro intelligenza della Marina americana in Afghanistan. Assegnato alla base di Kabul, è stato membro dell’unità anti-terrorista che identificò e bloccò il sostegno finanziario per Al Qaeda e altri gruppi talebani. La sua esperienza sul fronte militare l’ha raccontata nel libro “Shortest Way Home” (2019).

Rientrato negli Stati Uniti a settembre del 2014, è stato leader delle proteste contro la Legge 101 del Senato di Indiana, accusata di promuovere la discriminazione della popolazione Lgbt. In quell’occasione ha dichiarato di essere gay. Poi, nel 2018, si è sposato con Chasten Glezman, professore in una scuola in Michigan.

I principali rivali di Buttigieg sono settantenni, per cui il giovane in politica ha saputo giocarsi il vantaggio dell’età, presentandosi come il ponte verso la nuova era politica degli Stati Uniti.

Il programma elettorale di Buttigieg promuove l’impeachment verso Donald Trump. Lui considera che ci sono le basi per farlo, ma crede più conveniente battere il magnate repubblicano nelle urne.

Buttigieg è a favore del diritto all’aborto ed è contro l’emendamento Hyde, che cerca di bloccare i fondi federali per i servizi di interruzione della gravidanza in circostanze non estreme.

Oltre al sostegno agli immigrati e il programma di assistenza sanitaria Obamacare, il pre-candidato incoraggia un nuovo divieto federale contro le armi ed è a favore di un programma per l’acquisto da parte dello Stato di pistole e fucili oggi in mano ai civili, da quanto si legge sul sito Politico.

In caso dovesse arrivare alla Casa Bianca, il giovane politico vuole combattere il riscaldamento globale con la creazione di nuovi posti di lavoro ad energia pulita, investimenti per la prevenzione di disastri naturali e una maggior partecipazione degli Stati Uniti nella battaglia internazionale contro il cambiamento climatico.

Secondo il New York Times, una delle bandiere politiche di Buttigieg è l’aumento dei giudici della Corte Suprema, per cercare di depolarizzare i processi che oggi sembrano un campo di battaglia tra democratici e repubblicani.

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