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Il coronavirus riscrive l’agenda del G20 di Riad. Ecco il piano d’azione globale

Potere del coronavirus. Mentre l’Italia si ritrova faccia a faccia con la temibile epidemia di origine cinese, anche il G20 dell’economia scopre il virus. Al punto da riscrivere per intero l’agenda della due giorni dei ministri delle Finanze in programma a Riad. E così, l’allarme coronavirus e i suoi effetti economici globali saranno probabilmente il tema-chiave al vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 che si apre in Arabia Saudita in assenza della delegazione cinese (e con qualche altra defezione).

UN PIANO GLOBALE

Allo studio dei ministri volati a Riad, ci sarebbe un piano d’azione per difendere l’economia mondiale dall’impatto del coronavirus. I rappresentanti di governo delle grandi economie avanzate puntano a limitare al massimo i danni all’economia, cercando di mettere in sicurezza soprattutto l’export. Discorso che vale anche per l’Italia, tra i Paesi di maggior esportazione nel mondo. L’imput a cambiare l’agenda del G20 è arrivato dal governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda. Il Paese è tra i più colpiti dalla crisi commerciale innescata dal virus, che sta paralizzando interi segmenti dell’economia nipponica.

SALVATE IL COMPARTO AEREO

Tra i settori che quasi certamente finiranno al centro dei colloqui sul coronavirus c’è il trasporto aereo. Il quale quest’anno registrerà la prima contrazione dal 2009: lo ha stimato la Iata (International Air Travel Association), secondo cui il coronavirus costerà alle compagnie aeree 29,3 miliardi di dollari in mancati ricavi da passeggeri. La previsione sulla domanda è stata rivista al ribasso da +4,1% a -0,6%, sempre che l’epidemia resti per lo più concentrata in Cina: il calo del 4,7% della domanda attesa sarà guidato da un -13% nell’area Asia-Pacifico.

NUOVA MAZZATA DEL FMI

A rendere ancora più urgente una risposta del Fmi è il nuovo taglio del Pil globale da parte del Fondo monerario. Proprio oggi Washington ha rivisto al ribasso le stime della crescita globale dello 0,1% e della Cina dello 0,4% a causa del diffondersi del nuovo coronavirus. Secondo la direttrice dell’Fmi, Kristalina Georgieva, a gennaio “avevamo previsto che la crescita globale quest’anno si sarebbe rafforzata dal 2,9% dell’anno scorso al 3,3%. Da allora, il diffondersi del Covid19 – un’emergenza sanitaria globale – ha interrotto l’attività economica in Cina. Nel nostro scenario di base attuale, le politiche annunciate sono implementate e l’economia cinese tornerà alla normalità nel secondo trimestre. Di conseguenza, l’impatto sull’economia mondiale sarà relativamente minore e di breve durata. In questo scenario, la crescita della Cina nel 2020 sarebbe del 5,6%, lo 0,4% in meno rispetto all’aggiornamento di gennaio. La crescita globale risulterebbe inferiore di circa 0,1 punti percentuali”.

Ma, ha spiegato la Georgieva, “stiamo anche esaminando scenari più terribili in cui la diffusione del virus continuerà più a lungo, con una diffusione ancora più globale e le conseguenze sulla crescita sono più prolungate”. Di qui un invito ai ministri riuniti a Riad. “La cooperazione globale è essenziale per il contenimento del Covid-19 e il suo impatto economico, in particolare se l’epidemia si rivelerà più persistente e diffusa. Per essere adeguatamente preparati, è giunto il momento di riconoscere il potenziale rischio per gli Stati e i paesi fragili con sistemi sanitari deboli”.


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