Skip to main content

Caro Conte, ecco la via giusta per il Sud Italia. Firmato Giacomoni (FI)

giacomoni

123 miliardi non sono spiccioli. Ma basteranno a rilanciare il Mezzogiorno d’Italia? L’Italia non cresce e se lo fa lo fa piano piano piano. Risollevare il nostro Meridione vorrebbe dire dare una spinta al Pil importante, ora che la minaccia del coronavirus è più forte che mai. L’esecutivo ha appena alzato il velo su un piano per il Sud al 2030 da 123 miliardi di euro in dieci anni con fondi europei e statali, senza contare la clausola del 34%cioè destinare al Mezzogiorno un terzo di tutti gli investimenti nazionali in proporzione alla sua popolazione. C’è chi però, ha dei dubbi sulla riuscita del piano. Tra questi, Sestino Giacomoni, vice presidente della commissione Finanze e membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia.

Giacomoni, partiamo dal Sud. Il governo ha presentato un piano da oltre 120 miliardi. Non è certo la prima volta che si parla di rilancio del Meridione. Che sia la volta buona?

Verrebbe da dire ‘era ora’ che il governo si ricordasse del Sud… Purtroppo si tratta solo di parole pronunciate tra l’altro dal capo di una maggioranza in crisi che rischia di non arrivare alla prossima manovra economica. Io credo che al Sud abbiano capito, e le elezioni in Calabria lo dimostrano, che per crescere non serve statalismo e assistenzialismo, non serve il reddito di cittadinanza.

E allora cosa serve?

Gli investimenti, le infrastrutture, occorre aprire subito i cantieri e detassare per creare posti di lavoro, piuttosto che impegnarsi, come ha fatto questo governo, per realizzare la via della Seta, che provocherà un’invasione di prodotti cinesi e non solo. Oggi più che mai servirebbe una via per il Sud d’Italia e di fronte alla Brexit e al ripensamento di molte multinazionali di investire in Cina, noi dovremmo trasformare il Sud nella più grande no tax area d’Europa, per attrarre capitali, investimenti e imprese.

E invece? 

Il governo si limita a promettere risorse quando, in realtà, i soldi già ci sono, fondi europei e non: quello che manca è la capacità di spenderli e di spenderli bene. Non basta dire ‘Anas e Ferrovie investano’ se poi il ministero delle Infrastrutture blocca tutto: Tav, Tap, Ilva.

Un altro governo farebbe di meglio?

Sì. Serve subito un governo di centrodestra a livello nazionale e regionale, dopo il successo in Calabria, vogliamo vincere anche in Campania, in Puglia e nel resto d’Italia, convinti che servano classi dirigenti, a livello nazionale e regionale, competenti, capaci e responsabili.

Lei in un post su Facebook, ha detto che il nostro Paese cresce meno della Grecia, un Paese tecnicamente fallito…

Da quando sono al governo i grillini stanno realizzando il loro programma economico, quello della decrescita felice, senza che nessuno li ostacoli, anzi con la complicità del Pd, di Leu e di Renzi. Dopo la crisi e l’arrivo della troika, che fu il risultato di un grave errore politico, i greci hanno potuto scegliere con il voto da chi farsi governare.
In Italia il vero problema è che dopo il governo Berlusconi del 2008 – che ricordiamolo sempre è stato l’ultimo premier voluto dagli italiani – non abbiamo più avuto governi indicati con il voto dal popolo, governi che avessero la forza ed il coraggio di realizzare i loro programmi elettorali. Per questo finché il centrodestra non tornerà al governo la situazione è destinata a peggiorare Questo è il motivo per cui piano piano la Grecia sta crescendo più di noi. Vuole un esempio di lucidità che all’attuale governo manca?

Prego.

La Grecia, nel pieno della crisi, abbassò le tasse su ristorazione ed alberghi allo scopo di attirare turisti da tutto il mondo, credendo nella sua vocazione: ha funzionato. Qui da noi ancora oggi fanno il contrario, da indiscrezioni giornalistiche, sembrerebbe che al ministero dell’Economia stiano pensando di aumentare l’Iva su ristorazione e alberghi. Indovinate dove andranno i turisti, d’ora in avanti? Di questo passo andremo sempre peggio.

Giacomoni, il futuro dell’Italia dipende dalle Infrastrutture. Ma per farle bisogna investire e per investire avere i soldi. Come la mettiamo?

Le infrastrutture si realizzano non solo con gli investimenti, ma anche con la lucidità di volerli realmente fare. Si ricorda il dibattito lunare sulla Tav, che volevano fermare spendendo di più di quanto sarebbe costato realizzarla? È difficile parlare di sviluppo delle infrastrutture quando il partito di maggioranza relativa, i 5 Stelle, sono animati da uno spirito che va nella direzione opposta. Il problema quindi non sono le risorse, basti pensare che quando il governo Berlusconi aveva pianificato la realizzazione del ponte sullo Stretto per portare l’Alta Velocità fino a Palermo, gli investimenti erano tutti privati.

Allora dove sta il problema? Se i soldi ci sono…

Con il governo di sinistra il ponte è stato bloccato e non solo si sono persi posti di lavoro e soldi, a causa delle penali da pagare, ma soprattutto si è persa una grandissima opportunità per realizzare un simbolo per lo sviluppo del sud. Ma solo chi ha una visione del futuro può realizzare questi progetti e questo governo delle quattro sinistre è privo di visione. Non hanno un progetto, un programma né valori condivisi, litigano su tutto, per questo andranno a casa molto presto.

Ecco arriviamo al punto. Il governo sembra sull’orlo di una crisi di nervi, prima ancora che politica…

Noi di Forza Italia ovviamente ci auguriamo di poter dare vita ad un governo di centrodestra il prima possibile. Bisognava votare mesi fa: si è capito subito che questa maggioranza aveva come unico collante solo le poltrone. La cosa paradossale è che l’ispiratore di questa maggioranza delle quattro sinistre è stato Matteo Renzi ed è proprio lui che, a distanza di pochissimi mesi, si è accorto dell’errore commesso, ma ancora oggi consente a questo governo di fare del male al Paese. Guardi soltanto i dati di oggi: debito pubblico da record, crollo della produzione industriale, frenata dell’export e, come d’allarme di Confindustria, la stagnazione in arrivo, cioè crescita zero. Il Paese è fermo, le aziende chiudono, i disoccupati aumentano e loro litigano su come rovinare la vita a migliaia di innocenti che finiscono sotto processo e ci resteranno per tutta la vita.

Allora subito al voto?

Se rispettassero gli italiani, si andrebbe al voto subito, ma ho dubbi che lo facciano, perché fino ad ora ci hanno dimostrato il contrario e temo che andranno avanti, nonostante tutto e tutti.



×

Iscriviti alla newsletter