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Libia, l’Italia fa il doppio gioco con Haftar? Da Tripoli accuse e prudenza

Una milizia di Tripoli avrebbe chiesto all’intelligence italiana di facilitare un contatto con Mohammed bin Rashid, il responsabile del dossier Libia dei servizi segreti degli Emirati Arabi Uniti — i principali sostenitori di Khalifa Haftar, il signore della guerra dell’Est che sta cercando da aprile scorso di rovesciare il Governo di accordo nazionale (il Gna, l’esecutivo internazionalmente riconosciuto che ha sede nella capitale).

La vicenda è stata pubblicamente denunciata dal ministro degli Interni libico, Fathi Bashaga, uno dei politici più importanti del Gna. Secondo le informazioni ottenute da Agenzia Nova, Bashaga si riferiva alla milizia Nawasi, anche se ieri durante la conferenza stampa di denuncia non ha fatto nomi.

I fatti di cui parla il ministro non sono recentissimi: risalgono a qualche mese fa, quando Haftar era sul punto di entrare a Tripoli e qualcuno tra i gruppi armati che difendono il Gna nella capitale stava pensando di cambiare casacca. Poi le cose sono cambiate, anche perché Haftar ha visto ridursi il sostegno a terra fornito da un gruppo piccolo ma molto ben attrezzato di contractor russi.

Un supporto che è calato contemporaneamente all’ingresso nella crisi libica della Turchia, che ha fornito attrezzature e alcuni combattenti a Tripoli. Così, lentamente, è stata bloccata l’avanzata di Haftar. Come non bastasse, oggi l’avanzata del Feldmaresciallo ha anche difficoltà sul piano aereo: i droni emiratini che finora gli hanno dato copertura stanno rallentando il ritmo delle incursioni, non tanto per la tregua in atto — costantemente violata dagli attacchi dell’artiglieria haftariana — ma per la presenza a Tripoli e dintorni di sistemi anti-aerei turchi.

Nova scrive che tra le ragioni delle dichiarazioni di Bashaga, ci sarebbe una questione interna alla Tripolitania: il ministro è di Misurata, città che si occupa di difendere militarmente e politicamente Tripoli, e che non è stata sempre allineata — anzi a volte è stata “in contrasto” — con i miliziani tripolini. Secondo fonti del Gna contattate da Formiche.net, Bashaga avrebbe aspettato una fase più tranquilla dei combattimenti per portare avanti un regolamento di conti interni.

Quella rivolta al governo italiano è un’accusa forte: aver facilitato un doppio gioco a Tripoli. Anche per questo le stesse fonti spiegano che all’interno dell’esecutivo di Tripoli ci sono posizioni “molto più prudenti”, finalizzate a non coinvolgere Roma — che sulla Libia ha ripreso le proprie attività politico-diplomatiche — in questioni interne alla Tripolitania. Le fonti spiegano che in questa fase Bashaga è “in difficoltà”, e forse per questo ha scelto di rendere pubblico l’attacco contro una parte del fronte anti-Haftar.

 



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