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Prescrizione? Le priorità degli elettori sono altre. I consigli di Pasquino al M5S

“Conte medierà con successo, è la cosa che gli riesce meglio”. Gianfranco Pasquino non ha dubbi, il presidente del Consiglio riuscirà a pacificare gli animi infuocati dentro la maggioranza (e non solo) sul tema della prescrizione. Secondo il professore emerito di Scienza Politica intervistato da Formiche.net “l’Avvocato dell’Italia” Conte sarà capace di spegnere l’incendio sulla riforma Bonafede di cui, nel merito, si sa poco, malgrado il dibattito vada avanti da settimane. Inoltre, spiega Pasquino, sarà pur vero che quello della giustizia è un tema caldo per i 5 Stelle, ma è altrettanto vero che “altre sono le priorità degli elettori, a cominciare dai posti di lavoro e dai salari”.

Professore, sulla prescrizione è davvero in gioco il governo?

No, non è in gioco il governo, ma, certo, questa brutta storia ricorda a tutti quanto difficile è governare, soprattutto per chi, Movimento 5 Stelle, da un lato, si mette sopra la destra e la sinistra e si attesta su una rigida posizione ideologica, e chi, Italia Viva, cerca di misurare la sua forza facendo ricatti. Non è nell’interesse di nessuno fare cadere il governo. Magari qualche retroscenista scriverà che blah blah blah.

Sembra che ci sia un’estremizzazione delle posizioni. A cosa è dovuta?

Non so se si tratta di estremizzazione, ma, certo, i Cinque Stelle vogliono fare vedere che tengono fede al loro programma contro i poteri forti: magistrati e avvocati, invece di dimostrare che hanno imparato a cambiare a fronte di obiezioni sensate. Dovrebbero insistere che la riforma già c’è proprio come l’hanno voluta e formulata loro. Che comunque in pratica non comincerà a dare effetti prima di un paio d’anni. Che la si potrà cambiare, anzi, migliorare, mentre si mette mano alla più importante riforma del codice penale, e così via.

C’è il rischio che l’attenzione si sposti dal merito della riforma – e delle sue eventuali modifiche – a dinamiche di consenso?

Sul “merito” della riforma non sappiamo abbastanza. Quanti processi finiscono davvero in prescrizione sul totale dei processi? Quali sono realmente le cause della troppo lunga durata dei processi? Quali procure sono più efficienti e quali meno? E perché? Quanto al consenso faccio molta fatica a credere che ci saranno elettori che voteranno i Cinque Stelle perché hanno tenuto duro sulla prescrizione e che molti elettori li lasceranno perché hanno accettato modifiche ragionevoli. Non sono affatto prescritte le condizioni di fondo che hanno fatto precipitare il consenso elettorale delle Cinque Stelle. D’altronde, non sarà la sua critica in nome di Beccaria e della (straordinaria?) civiltà giuridica italiana, sulla quale un supplemento di riflessione parrebbe molto gradito, che farà lievitare il consenso del partitino di Renzi. Altre sono le priorità degli elettori, a cominciare dai posti di lavoro e dai salari.

Crede che Conte riuscirà a mediare tra le forze in campo?

Conte medierà con successo, è la cosa che gli riesce meglio. Si direbbe persino che gli piace dimostrare e poi spiegare che è in grado di tenere in piedi il governo grazie alle sue conoscenze giuridiche e alle doti di mediazione che ha affinato, naturalmente, perseguendo gli interessi degli italiani e di questo straordinario Paese, ricchissimo di potenzialità, che si chiama Italia. L’Avvocato dell’Italia.

Quanto pesa sulla maggioranza la crisi che stanno attraversando i 5 Stelle? La riforma Bonafede è uno dei cavalli di battaglia dei 5 Stelle, cedere potrebbe avere un impatto sul corpo elettorale…

Il declino dei Cinque Stelle non dipende da presunti cavalli di battaglia. Dipende dall’avere dato troppo potere a un cavallino chiamato Di Maio e dal non avere cavalli di razza (come, ad esempio, furono Fanfani e Moro). Debbono risolvere molti problemi di tipo politico, certo, ma anche organizzativo. Ne parleranno agli Stati Generali di metà marzo. Farebbero meglio ad arrivarci preparati, magari avendo fatto qualche lettura e ascoltato (e recuperato) alcuni dissenzienti invece di espellerli. Più in generale dirò che di motivi di insoddisfazione ce ne sono e ne rimarranno tanti in grado di spingere gli elettori a votare per le liste del movimento, magari composte da persone connesse ai loro concittadini. Poi, in campagna elettorale potranno rivendicare alcune riforme, come il reddito di cittadinanza per chiedere il rinnovo di almeno una parte dell’ingente consenso ottenuto il 4 marzo 2018. Il futuro se lo possono ancora costruire.

Quanto hanno pesato i risultati dell’Emilia-Romagna sul dialogo interno alla maggioranza su temi caldi come quello della riforma della prescrizione?

L’elezione più importante del secolo, quella dell’Emilia-Romagna, non pesa sulle Cinque Stelle che, pure, hanno fatto errori, derivanti soprattutto dalle incertezze di Di Maio, ma anche dalle divisioni delle Cinque Stelle regionali. Pesa, invece, molto sulla sregolatezza di Salvini. Pesa anche, positivamente, sul PD che ha avuto una boccata di ossigeno. Quanto ossigeno non so. So che Bonaccini ha vinto le elezioni a Presidente, non la candidatura a segretario prossimo-venturo del PD. Another office another time.



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