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Basta con la psicosi da Pil, le imprese ce la faranno. Parla Sapelli

Attenzione sì, psicosi anche no. Nei giorni dell’emergenza coronavirus è facile perdere la testa, abbandonandosi a scene di panico e isterismo collettivo. Magari persino aspettarsi un crollo della nostra economia, già in pessime condizioni di salute. No, tutto molto prematuro. Anche per un economista del calibro di Giulio Sapelli, raggiunto da Formiche.net, proprio a Milano.

Sapelli, come si sta muovendo secondo lei il governo?

Se parliamo della decisione italiana di bloccare i voli dalla Cina e per la Cina sono d’accordo. Solo che questa cosa andava fatta a livello europeo, perché se un cinese arriva a Nizza e poi prende un treno fino a Roma o Milano, siamo fritti.

L’Europa ancora una volta divisa e impraparata dinnanzi ai grandi problemi?

Ma scusi, che cosa ci vogliamo aspettare da un’Europa che non riesce nemmeno a chiudere un bilancio (quello 2021-2027, ndr)? Io dico che in questo momento la gente ha bisogno di protezione e l’Europa quella protenzione non la sta dando. Io comunque penso che si debbano ascoltare i tecnici, in questo momento.

In Italia si parla di un Nord paralizzato dal virus, con imprese ferme e ricadute sul nostro Pil…

Ma smettiamola per favore di essere catastrofici, conosco tanti imprenditori, sono persone toste e serene. Mi sembra terrorismo quello che si dice in questi giorni. Il controllo va fatto alle frontiere, non creare il panico dentro casa, paventando chissà quale apocalisse della nostra industria. E anche vietare le partite di calcio francamente lo trovo un errore.

Dunque più controlli ma meno panico in casa?

Sì. Io dico che dobbiamo dare retta ai tecnici ma senza creare il terrore, affermando che l’economia si blocca. Panico e terrore loro sì che possono bloccare tutto. Io credo che la gente che lavora continuerà a lavorare e gli imprenditori a fare gli imprenditori. E le dirò di più, la Tv dovrebbe parlarne di meno di questa emergenza e semmai parlare di più dei tagli alla sanità…

Prego?

Tra poco ci accorgeremo che non ci sono più medici. E allora chiediamoci se l’emergenza e il panico che stanno scatenando è anche colpa di tagli scellerati alla ricerca e al personale. Facile andare nel pallone se poi si taglia a destra e sinistra. Parliamo di questo, non dell’Italia che va a picco per un virus. Questo è un Paese che non medita, un Paese rancoroso. Un Paese isterico.

Sapelli, abbiamo il record di contagi in Ue. Ora non è che ci scambieranno come gli untori d’Europa?

Ho sentito gente dire in aereo ‘che strano che il coronavirus non è scoppiato al Sud’. Abbiamo ancora gente che ragiona così. Davanti a questo mi sento sempre più su una zattera.



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