In occasione del rapporto annuale della Banca centrale europea per il 2018, il 12 febbraio 2020 il Parlamento europeo ha invitato la Bce a rafforzare l’impegno per identificare e misurare l’esposizione del sistema finanziario ai rischi legati al clima e a promuovere un sistema finanziario più verde agendo nel pieno rispetto del mandato relativo alla stabilità dei prezzi e degli altri obiettivi della stessa banca centrale.
Inoltre i parlamentari europei hanno chiesto alla Bce di includere tra le sue priorità di ricerca la questione di come le banche centrali e la vigilanza bancaria possono contribuire a un’economia sostenibile e alla lotta contro il cambiamento climatico, cooperando non soltanto con la Ngfs (Network for Greening the Financial System) ma anche con altre reti internazionali, in particolare la rete di banche sostenibili e l’iniziativa delle Nazioni Unite per un’attività bancaria responsabile.
Da sottolineare è la netta presa di posizione degli eurodeputati sul fatto che il 62,1 % degli acquisti di obbligazioni societarie della Bce avviene nei settori che sono responsabili del 58,5 % delle emissioni di gas a effetto serra nella zona euro. A fronte di questa preoccupazione i parlamentari hanno invitato la Bce a realizzare uno studio per esaminare l’impatto del Paa (Programma di acquisto di attività) sui cambiamenti climatici e, in particolare, del programma di acquisto per il settore societario (Cspp), come passo preliminare verso una ridefinizione del Cspp in maniera sostenibile sul piano sociale e ambientale.
La risoluzione ha chiesto inoltre alla Bce di intensificare gli sforzi contro il fenomeno del riciclaggio, l’evasione fiscale e altre forme di reati finanziari, anche attraverso la creazione di un sistema per il monitoraggio delle grandi transazioni.
Infine, eurodeputati hanno anche rilevato la necessità di monitorare più da vicino i cripto-assets. In questo senso la risoluzione è molto netta nel chiedere alla Bce, di concerto con la Commissione, una valutazione del quadro giuridico e normativo dell’Ue in materia di moneta elettronica, strumenti finanziari e attività virtuali al fine di disporre di un quadro globale per la vigilanza relativa a strumenti, entità o infrastrutture finanziari, a fini di antiriciclaggio e stabilità e per la cooperazione e il coordinamento transfrontalieri. E allo stesso tempo con la risoluzione si chiede alla Bce di adoperarsi con la Commissione per creare un quadro regolamentare per le criptovalute che possa conciliare innovazione, esigenze dei cittadini, salvaguardia della stabilità finanziaria e Stato di diritto.