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Alleanza Usa-Giappone. Intelligence su Kim e occhi sulla Cina

Il Japan Times da diverso tempo si occupa con assiduità di un fascicolo: la condivisione di intelligence tra Tokyo e Washington. O meglio: la condivisione di informazioni tra Giappone e 5 Eyes, o meglio ancora la possibilità che i giapponesi entrino direttamente a far parte della più forte alleanza tra servizi segreti del mondo, quella tra Paesi del blocco anglofono (composto da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda).

L’occasione per tornare sul tema – su queste colonne già affrontato analizzando la presenza giapponese nel quadrante mediorientale – arriva dalla decisione del Five Eyes di aprire all’intel-sharing riguardante la Corea del Nord al Giappone (e alla Corea del Sud e alla Francia). C’è una relazione duratura di carattere economico-finanziario-commerciale quanto di contiguità nei valori, c’è una logistica: la Settima Flotta, quella del Pacifico, è basata a Yokosuka, nella prefettura centrale di Kanagawa. Spiegano le fonti al JT che condividendo le informazioni in modo diretto e integrato sarà più facile non solo seguire le evoluzioni missilistiche di Kim Jong-un, ma anche tenere sotto controllo le violazioni del piano sanzionatorio (in particolare i trasferimenti di petrolio ship-to-ship).

Ma attenzione: le fonti del quotidiano giapponese sottolineano che chiaramente l’alleanza sta anche prendendo in considerazione la possibilità di trasformare la partnership con i tre Paesi in qualcosa “che faciliti lo scambio di informazioni sul crescente rafforzamento militare cinese”. Dimensione ben più strategica del monitoraggio nordcoreano. Il framework operativo a quel punto includerebbe anche settori come spazio e cyber-security dove i cinesi stanno dimostrando le proprie intenzioni competitive (chiaramente non è detto che sotto un profilo meno ufficiale non ci siamo già “a quel punto”).

Secondo varie ipotesi, mentre la dimensione del “Five Eyes Plus” è più tecnica e legata alla circostanza ristretta della questione nordcoreana, la possibilità che l’alleanza si ampi inglobando il Giappone è più strategica avendo enorme valore politico nei confronti della Cina. Da molto tempo Tokyo ambisce a questo ruolo, anche se tutto viaggia sotto un profilo molto cauto. I giapponesi vogliono evitare problemi e spiacevoli inconvenienti prima della visita di questa primavera del segretario del Partito comunista cinese, il capo dello stato Xi Jinping.

 

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