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Salvaguardiamo il potere d’acquisto dei cittadini. Ecco le proposte di Demos

La grave situazione pandemica e sanitaria che l’Italia sta vivendo sta trasformandosi, come previsto, in crisi economica. Molta gente ha perso, perderà a breve il lavoro o la sua attività produttiva o si vedrà drasticamente ridotto il reddito; molte famiglie sono in difficoltà economica; a molti italiani manca liquidità per fare la spesa.

Occorre agire subito con azioni urgenti e temporanee, attivabili nelle prossime ore, anche per evitare disordini magari fomentati dalle mafie, da estremisti, manipolatori o provocatori.

Certamente DemoS appoggia l’iniziativa del governo che tramite i comuni ha stanziato 400 milioni per intervenire al livello dei più poveri. Ne serviranno altri ma è un inizio. Inoltre DemoS appoggia l’idea di un reddito di emergenza a cui il governo sta lavorando, assieme alle altre proposte del Forum Diseguaglianze e diversità, del Terzo Settore e dell’Alleanza contro la povertà, che propongono strumenti simili.

Tutte queste misure sono buone e utili ma rischiano di divenire operative tra 20/30 giorni. È un tempo troppo lungo. Fatti salvi gli strumenti esistenti (Naspi, Cassa integrazione ecc.), il Reddito di Cittadinanza, gli assegno sociali ecc., resta urgente far giungere alle persone subito la liquidità necessaria per comprare alimentari almeno fino metà aprile inoltrato.

Per tali ragioni la direzione nazionale di DemoS propone al governo alcune misure immediate e strumenti straordinari per cassintegrati, disoccupati , precari, partite Iva, lavoratori in nero e sommerso, colf e badanti, lavoratori interinali, CoCoCo ecc. da mettere in atto nelle prossime 48 ore.

1.Ricarica straordinaria di 500 euro a tutti quelli di cui si conosce la mappatura tramite Inps:

  • chi riceve il Reddito di Cittadinanza
  • chi riceve pensioni e assegni sociali e di invalidità
  • chi è in Naspi
  • chi è in Cassa integrazione e Discol.

L’Inail potrebbe aggiungere quelli che hanno indennità per malattie professionali. Di tutti costoro le istituzioni hanno l’Iban e la ricarica straordinaria può essere fatta immediatamente.

2. Accordo immediato con la grande distribuzione per un’autocertificazione di spesa a credito e a tempo limitato, che riguardi ovviamente alimenti, disinfettanti e simili. Si metta un tetto di spesa o di tipo di alimenti (magari limitando la scelta degli alimenti) in modo da permettere chi non ce la fa a fare comunque la spesa almeno per 20 giorni. Riteniamo che occorre fare delle catene della grande distribuzione il luogo del soccorso e non del malcontento. A questo scopo vanno convocate tutte le catene della Grande Distribuzione subito per un accordo.

3. Possibilità per chi è precario, CoCoCo o con contratti non continuativi di fare una semplice procedura online all’Inps per ricevere il buono acquisto.

4. Al fine di non vanificare tali interventi economici di emergenza, andrà negoziato tra Governo e Associazione Bancaria Italiana (Abi) uno specifico accordo per la temporanea sospensione della riscossione delle rate per prestiti personali e/o al consumo per i soggetti percettori di qualsiasi forma di urgente e temporaneo sostegno al reddito.

5. Infine i 400 milioni affidati ai comuni per i più poveri vanno trasformati in buoni pasto o acquisto, più semplici da distribuire tramite le associazioni accreditate.

Tali misure urgentissime serviranno a reagire subito alle sofferenze in atto nella società.


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