La risposta del governo Italiano all’intervista a Ursula von der Leyen non si è fatta attendere ed è arrivata dall’esponente del governo più europeista. La presidente Commissione europea, in una intervista all’agenzia stampa tedesca Dpa ha assicurato che nella proposta che l’esecutivo di Bruxelles presenterà al Consiglio Ue non ci sarà accenno ai corona bond. “Parole sbagliate e mi dispiace che le abbia pronunciate”, ha replicato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri durante la conferenza stampa con il premier Giuseppe Conte. Toni inconsueti per Gualtieri che nel governo è uno dei meno favorevoli alla rottura del presidente del Consiglio con l’Europa, o meglio con i paesi del Nord contrari ad un uso del Mes (il meccanismo europeo di stabilità) senza condizionalità, ferocemente ostili ad una qualsiasi forma di condivisione del rischio debito con gli altri paesi europei.
Le parole della von der Leyen hanno avuto conseguenze a Bruxelles. Von der Leyen ha assicurato che non è esclusa nessuna opzione “entro i limiti dei trattati”. Formula che di fatto cambia poco. Il ricorso a bond europei non è previsto dalle regole sul bilancio degli stati europei. Ma la risposta è bastata Gualtieri che tramite una nota del dicastero ha definito “positivo il chiarimento” della presidente.
Ma anche a Bruxelles le dichiarazioni di von der Leyen hanno destato sorpresa. La presidente della Commissione il 20 marzo si era espressa a favore dei corona bond, un titolo di debito pubblico garantito dall’Europa, per finanziare i disavanzi degli stati membri alle prese con le misure per sostenere famiglie e imprese.
Nei palazzi dell’Ue già da qualche giorno circolava la voce di una telefonata dai toni forti della cancelliera Angela Merkel a von der Leyen, accusata di avere fatto troppe aperture sull’obbligazione europea. L’intervista sarebbe quindi un segnale per rassicurare chi in Germania temeva una presa di posizione della Commissione a favore dello strumento sponsorizzato dai Paesi del sud, un punto contro i rigoristi nel documento che sarà consegnato a giorni al Consiglio europeo. Il chiarimento successivo salva la forma, molto meno la sostanza.