Pirelli corre su utili e dividendi. Lo storico produttore di pneumatici si è lasciato alle spalle un 2019 all’insegna della crescita, dei ricavi e dal punto di vista della redditività.
SU UTILI E FATTURATO
Le cifre contenute nel bilancio 2019, parlano chiaro. Tanto per cominciare, Pirelli ha chiuso l’esercizio con un utile netto totale in crescita del 3,5% sul 2018, a 457,7 milioni di euro. Bene anche il fatturato, con i ricavi aumentati a 5,3 miliardi di euro (+2,5%) mentre l’Ebit adjusted, indicatore della redditività, si è attestato a 917,3 milioni, con un margine al 17,2%. In lieve flessione poi, la posizione finanziaria netta, risultata pari a 3 miliardi, in riduzione rispetto ai 3,1 miliardi di fine 2018.
DIVIDENDO PIÙ GENEROSO
I conti del 2019, hanno permesso al gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera di ritoccare la politica di remunerazione degli azionisti. Il board Pirelli, che ha approvato i numeri del 2019 ha infatti deciso di proporre all’assemblea convocata per il 18 giugno prossimo la distribuzione di un dividendo di 0,183 euro per ogni azione (0,177 euro per azione nello scorso esercizio), per un totale complessivo di 183 milioni di euro (177 milioni nel 2018), con un payout di circa il 40% del risultato netto consolidato. Più nel dettaglio, il dividendo relativo all’esercizio 2019 sarà posto in pagamento a partire dal 24 giugno 2020.
Non è finita, perché il consiglio di amministrazione ha deciso anche di rinnovare l’autorizzazione all’emissione di prestiti obbligazionari fino a un massimo di 1,8 miliardi di euro entro il 31 marzo 2021. Si tratterà di bond destinati esclusivamente a investitori qualificati. A settembre 2020 scadrà il prestito obbligazionario collocato da Pirelli & C. sul mercato Eurobond nel marzo 2018 e garantito da Pirelli Tyre per 200 milioni di euro.