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Come agisce la propaganda russa in Italia. Report DFRLab

Perché pandemia e infodemia hanno trovato terreno fertile in Italia? Se lo chiedono gli esperti del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council in un’analisi in tre parti dedicata al nostro Paese. Diciannove governi in tre decenni, l’ascesa del populismo, la delegittimazione delle istituzioni e il malcontento dilagante hanno causato quell’instabilità facilmente permeabile oggi, in tempi di pandemia, dall’infodemia con teorie del complotto sull’origine del virus, fake news, meme e messaggi antiestablishment.

Non è una questione solo interna, di partiti all’opposizione che cercano di scalzare il governo. Infatti, scrivono gli esperti, “ci sono anche narrazioni ingannevoli alimentate da potenze straniere per l’influenza a lungo termine” sul nostro Paese. L’allarme interferenze straniere in Italia sull’onda della pandemia di coronavirus è stato lanciato anche dal Copasir. E alcuni eurodeputati hanno messo in guardia i vertici comunitari dalla disinformazione russa e cinese.

Come abbiamo svelato grazie a un report di Alkemy per Formiche, quasi la metà dei post su Twitter pubblicati tra l’11 e il 23 marzo con l’hashtag #forzaCinaeItalia è opera di bot. E proprio dal 23 marzo è iniziata una nuova offensiva, quella dei media e degli organi del Cremlino e dei funzionari russi, dopo che era atterrato a Pratica di Mare il primo aereo con gli aiuti “Dalla Russia, con amore”.

Ben prima che il cargo arrivasse in Italia, però, notano gli esperti dell’Atlantic Council nella prima parte dell’analisi, il senatore russo Alexey Pushkov aveva twittato dal suo account ufficiale quanto segue: “La Polonia non ha concesso agli aerei russi con aiuti umanitari per l’Italia di passare sul suo spazio aereo”, costringendoli a un viaggio molto più lungo sulla Turchia. La smentita è arrivata velocissima dal governo polacco e Pushkov ha rimosso il tweet. 

Che però era già diventato virale sui notiziari russi e sui social media. “Utilizzando diversi set di parole chiave su Buzzsumo, DFRLab ha trovato dozzine di articoli che riportavano la dichiarazione online. I risultati della ricerca Польша не пропустила (tradotto: la Polonia non [li] ha lasciati passare) sono 15 articoli con 52.681 reazioni registrate in una settimana”. Con la piattaforma di monitoraggio Meltwater Explore, DFRLab ha scoperto che “la notizia ha ottenuto la maggiore amplificazione su Twitter, ricevendo oltre 3 milioni di impression”. L’articolo di Sputnik Italia, pubblicato lo stesso giorno del tweet di Pushkov, ha ricevuto 107.800 engagement online in tre giorni. Un video su YouTube di Diego Fusaro dal titolo “La Russia prova ad aiutare l’Italia. Ma qualcuno la sta misteriosamente boicottando?” è prossimo alle 300.000 visualizzazioni e ai 9.000 like.

Da una parte i media russi in lingua russa e inglese, dall’altra gli organi pro Cremlino in Italia. Entrambe hanno alimentato, con gli aiuti, una campagna anti Ue, anti Stati Uniti e anti Nato, rispolverando perfino hashtag come #italexit e #uscITA. Funzionale all’obiettivo di spaccare l’Unione europea attraverso l’Italia è una dichiarazione del presidente Vladimir Putin – “Se l’Italia lasciasse l’Europa, troverebbe nella Russia un alleato fidato” – pronunciata nel 2015 e non in collegata alla pandemia, che però è stata fatta circolare in questi giorni.



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