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Italia eccellenza nello spazio. La strategia nazionale nella relazione annuale dei Servizi segreti

Pubblichiamo un estratto della relazione annuale dei Servizi segreti presentata oggi a Palazzo Chigi

Nel gioco della competizione globale, lo spazio è assurto a nuovo terreno di confronto, sul duplice piano militare ed economico. Se in ambito difesa la rilevanza del contesto è attestata dal riconoscimento dello spazio, da parte della Nato, quale nuovo dominio operativo nonché dalla creazione, negli Usa, della Space Force e, in Francia, del Commandement de l’Espace, la sua valenza economica è testimoniata dai numeri: oggi questo settore vale, a livello globale, più di 300 miliardi di euro l’anno, di cui il 37% deriva dai servizi satellitari (osservazione terra, geolocalizzazione, Tlc, broadcasting televisivo, meteorologia, etc).

Non è un caso che, a livello Ue, l’Agenzia Spaziale Europea-Esa abbia stanziato, nell’interministeriale di fine novembre, 14,4 miliardi per il finanziamento di progetti legati allo spazio. L’Italia vanta nel settore un’enorme tradizione per quanto riguarda le tecnologie: oggi siamo uno dei pochi Paesi ad avere una filiera aerospaziale completa – composta sia da campioni nazionali che da Pmi – e, dunque, un autonomo accesso allo spazio.

La Legge 7/2018 ha attribuito al presidente del Consiglio “l’alta direzione, la responsabilità politica generale, il coordinamento delle politiche di tutti i ministeri interessati ai programmi spaziali e aerospaziali” istituendo, quale cabina di regia, il “Comitato Interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio” (Comint). In quest’ambito nel 2019 sono stati varati:

• il 25 marzo, gli “Indirizzi del governo in materia spaziale e aerospaziale”. Il documento pone l’accento non solo sul supporto agli attori nazionali che garantiscono al nostro Paese l’accesso indipendente allo spazio e lo sfruttamento delle risorse che ne derivano, ma anche sulle politiche poste a salvaguardia della sicurezza delle connesse strutture.

• il 18 luglio (in sostanziale concomitanza con l’omologa iniziativa francese) la Strategia nazionale di sicurezza per lo spazio, che fissa cinque obiettivi strategici: garantire la sicurezza delle infrastrutture spaziali, da considerarsi abilitanti dell’insieme delle infrastrutture nazionali; tutelare la sicurezza nazionale anche attraverso lo spazio, garantendone l’accesso e l’uso delle relative capacità in ogni situazione; rafforzare e tutelare il comparto istituzionale, industriale e scientifico, anche allo scopo di tutelare le informazioni classificate nazionali; promuovere a livello internazionale una governance spaziale in grado di garantire sostenibilità, safety e security delle attività spaziali; assicurare che lo sviluppo di iniziative private nel settore spaziale (upstream e downstream) sia coerente con i preminenti interessi del Paese.

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