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L’Europa da oggi è diversa. E anche la Germania. Parla Agea (M5S)

Una nuova Europa, meno sorda e più attenta ai suoi figli. Per una volta l’immaginazione fa il paio con la realtà e, viste le divisioni in seno all’Unione fino a pochi giorni fa, è quasi una notizia. Lo è anche il fatto che l’Italia abbia portato a casa un suo personale bottino di guerra, ieri: quella “urgenza” incastonata a forza da Giuseppe Conte nelle dichiarazioni finali del Consiglio europeo. Non può che esprimere soddisfazione anche Laura Agea, sottosegretario agli Affari Europei in quota M5S, con un passato da europarlamentare.

Sottosegretario, ieri abbiamo assisitito a una svolta nei rapporti tra gli Stati membri. Ha la stessa sensazione?

Assolutamente sì. Ho visto un cambio di passo importante, non banale, e anche un premier deciso a proporre strumenti nuovi per la lotta al coronavirus e a tutti i suoi effetti. Un premier autorevole nel consesso europeo, in un contesto non semplice. Finalmente abbiamo assistito a un primo vero passo verso la condivisione del debito a livello comunitario, scusi ma non è poco.

Toccherà però alla Commissione europea strutturare il Recovery Fund…

Ora la palla passa alla Commissione per la parte tecnica, ci dovrà essere un’interlocuzione con i vari governi. Per noi la scelta migliore sarebbe quella dei grants, forme di sussidio, piuttosto che la concessione di prestiti. L’economia reale e le piccole e medie imprese hanno un gran bisogno di queste risorse e come governo ci stiamo già attivando per dare suggerimenti e indicazioni.

Oltre al Recovery Fund c’è anche la Bce. E quel Qe da 750 miliardi…

Non ce ne dimentichiamo mica. Grazie alla Bce è possibile che i nostri Btp vengano comprati, garantendoci liquidità.

Torniamo al Consiglio di ieri. Da oggi abbiamo nuove basi per un’Europa meno sorda e meno lontana dai problemi reali?

Credo proprio di sì, il fatto è che ieri ho visto un atteggiamento diverso anche da quei Paesi frugali che hanno sempre fatto del rigore e della stabilità la loro filosofia. Parliamo anche di quella Germania che poco tempo fa diceva che mai e poi mai avrebbe accettato gli eurobond. Quegli stessi Paesi ora invocano persino un’armonizzazione fiscale, oltre ad accettare prime forme di debito comunitario. Non dimentichiamo che in Europa ci sono Paesi che praticano del dumping fiscale, o perché si ha la struttura di un paradiso fiscale, o perché si ha un surplus commerciale. Da oggi ho la speranza che molte cose siano cambiate.

Agea, Conte ha imposto una linea, quella dell’urgenza e della necessarietà. Non era scontato.

Conte si sta comportando come un papà che si occupa dei suoi cittadini. Noi abbiamo bisogno di politiche per il sostegno della gente, a cominciare dal reddito di emergenza. Dobbiamo permettere alle persone di vivere dignitosamente nel bel mezzo di una situazione drammatica e per farlo servono risorse vere. E il premier è stato bravo nel pretenderle.

Intanto anche Beppe Grillo lo ha lodato pubblicamente. Nell’ora più difficile meglio giocare di squadra?

La responsabilità ora ci impone di sostenere il premier, di aiutarlo. Conte, come ho detto, si sta comportando da padre di famiglia. Oggi più che mai è necessario a livello europeo far vedere che si sostiene il proprio premier. Unità e compattezza, così si vince a Bruxelles.

 

 

 

 

 



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