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L’avanzata cinese non è solo a viale Mazzini. Il j’accuse di Gasparri

Il nostro Paese rischia di essere guidato da un’azione anti italiana, anti europea ed anti occidentale. Lo dice a Formiche.net Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza sulla Rai (i cui tweet hanno suscitato la piccata reazione dell’Ambasciata cinese a Roma), secondo cui c’è molto oltre il Covid-19: infrastrutture, Via della Seta, 5G.

La nostra testata ha documentato uno sbilanciamento dell’informazione Rai a favore di Pechino. Secondo lei, il servizio pubblico parla troppo cinese?

Anche il governo lo fa, attraverso il ministro degli Esteri e la sua poca consapevolezza di ciò che accade attorno all’Italia. Vedo un’azione assolutamente subalterna alla volontà cinese: penso alle politiche commerciali sulle infrastrutture italiane di varia rilevanza, alla Via della Seta, al 5G, all’acquisizione di porti e aeroporti. È il frutto dell’azione del M5S: siamo dinanzi all’involuzione della nostra rappresentanza politica dove purtroppo il foglio resta bianco. La materia delle telecomunicazioni dovrebbe essere osservata con maggiore attenzione.

Si riferisce al 5G?

I soggetti cinesi come Huawei tendono ad espandere la loro presenza sui mercati internazionali, quindi credo sia legittimo che tutto il versante occidentale debba evitare un rischio di colonizzazione economica, a prescindere dal pur rilevante tema del controllo dei contenuti. Non dimentichiamo l’esigenza di salvaguardare i gruppi europei dalle mire extra continentali. Il tema cinese è complesso.

Come giudica la costante attenzione dei tg e delle reti Rai alle azioni della Cina?

Il Tg1 è ormai asservito ai grillini, in virtù di un’operazione di lottizzazione fatta senza che nemmeno ve ne fossero i presupposti professionali in termini di grado. Si è trattato di scelte azzardate e quindi il tg dell’ammiraglia Rai si spinge a dare molto filo alle iniziative intraprese dalla Farnesina, compresa la storia degli aiuti cinesi all’Italia sulla quale vorrei fare chiarezza. I cosiddetti aiuti di Pechino non sono gratis, una buona parte sono pure vendite di materiali, molti dei quali non sono conformi ai nostri standard qualitativi.

Un’operazione troppo enfatizzata?

Sì, i media vicini ai grillini fanno da gran cassa agli interessi cinesi. Questi media, però, non dicono che la Cina fa concorrenza sleale sul piano globale e in tutti i campi, né che la Cina è la più grande fonte di inquinamento del pianeta. I cinesi sono anche coloro che hanno occultato per molte settimane le vicende del coronavirus, su cui non hanno detto la verità. Chi può credere che in Cina ci siano stati meno morti che in Italia?

Lei vede il Partito comunista cinese dietro l’azione di disinformazione su Covid-19 in Italia?

Vedo in alcuni organi di comunicazioni italiani una consapevole idiozia riguardo le notizie del Covid-19 in Cina. Oltre all’occultamento di notizie, non si dimentichi che la Cina è una dittatura comunista fatta di lager e campi di concentramento, per cui chi scodinzola dietro ai cinesi è complice di assassini e sterminatori e per questo andrebbe processato dinanzi ad una Corte internazionale. Tra l’altro alcuni miei tweet sull’argomento sono stati oggetto dell’interesse da parte dell’Ambasciata cinese in Italia che mi ha fatto giungere alcune lamentele.

Ovvero?

L’Ambasciatore cinese in Italia non sa che da ministro della Comunicazione ho incontrato, ormai sedici anni fa, una delegazione di imprese cinesi a quel tempo ancora abbastanza sconosciute che si occupavano di telecomunicazioni. Si offrirono, nell’ambito della costruzione di un processo di amicizia verso il governo italiano, di cablare gratis un comune del nostro Paese, offerta che respinsi immediatamente. Gentili nelle forme, sia chiaro, ma dittatori liberticidi nella sostanza.

E cosa fece?

Per tutta risposta avvisai tutti i players delle telecomunicazioni, italiani e stranieri, che già operavano sul nostro territorio di stare in guardia da queste mosse. Da europeo mi premeva difendere il nostro sistema da questa invasione portata avanti con sostanze economiche sterminate. Ma come, da noi in Europa sono vietati gli aiuti di Stato e poi apriamo la porta di casa nostra ad aziende cinesi di Stato dotate di una forza economica impressionante?

Per cui dopo questa azione dell’Ambasciata cinese, ho deciso di attivare un’iniziativa assieme alla collega Bergamini: stiamo valutando tutte le norme internazionali per portare la Cina dinanzi ad un organo di giustizia internazionale per tutte le violazioni delle norme ambientali, della concorrenza e dei diritti umani.

Alle imprese italiane manca una cultura dell’intelligence per respingere gli attacchi esterni?

Gli occidentali non si sono scambiati fino in fondo nemmeno le notizie che avevano all’indomani dell’11 settembre, al di là della retorica degli annunci. Temo che non ci sarà una consapevolezza per un’azione sinergica. Il tutto mentre l’attuale governo è subalterno agli interessi esterni, ostili all’Italia e all’Europa. Per cui la prima cosa da fare è liberarsi di questo esecutivo, che è da considerarsi a tutti gli effetti un elemento di distorsione non solo dei mercati ma anche dell’interesse italiano, europeo e occidentale.

twitter@FDepalo

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