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Golden power, c’è l’accordo fra maggioranza e opposizione. Ecco le novità

C’è un primo risultato dell’incontro fra maggioranza e opposizioni in video-conferenza di questo sabato mattina, e riguarda uno dei temi della sicurezza nazionale più sensibili: il golden power. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha annunciato che il governo estenderà lo scudo contro le scalate ostili anche “alle operazioni all’interno dell’Ue”.

“Il governo intende salvaguardare gli asset strategici del Paese. Per questo abbiamo lavorato al rafforzamento degli strumenti esistenti. La norma sul Golden power è pronta e sarà approvata nel primo provvedimento utile. L’emergenza coronavirus non metterà a rischio il nostro patrimonio produttivo e industriale, che è prioritario tutelare perché da esso dipende anche la sicurezza nazionale – ha fatto sapere Fraccaro nel pomeriggio – è evidente che in questo momento è necessario ricomprendere nella protezione statale settori che risultano decisivi per lo sviluppo del sistema-Paese e ampliare l’ambito di applicazione anche a livello europeo”.

I poteri saranno estesi ad altri ambiti, come “il settore alimentare, finanziario e assicurativo o sanitario”. Saranno poi aumentari, ha aggiunto il sottosegretario del Movimento Cinque Stelle, “gli obblighi di comunicazione alla presidenza del Consiglio anche per l’acquisizione di quote azionarie delle piccole e medie imprese ritenute strategiche”.  Nella nuova normativa, inoltre, sarà introdotta “la possibilità di avviare d’ufficio l’esercizio dei poteri speciali, anche su operazioni non notificate”.

Una stretta che segue di pochi giorni quella del governo spagnolo di Pedro Sanchez, che ha rafforzato lo screening degli investimenti diretti esteri prevedendo non solo il divieto per tutti gli investitori extracomunitari di acquistare più del 10% del capitale di un’impresa spagnola, ma anche per tutti gli investitori Ue o parte dell’Efta (Associazione europea del libero commercio) che sono controllati da aziende extracomunitarie.

Ancora sabato mattina il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato su Sky Tg 24 da Maria Latella, aveva chiesto di estendere l’ambito di applicazione della normativa del golden power “su tutte le migliori aziende che sono rimaste in Italia, penso alle telecomunicazioni, all’alimentare, al mobile e all’editoria”, anche a costo di “pensare a un intervento dello Stato per proteggere i dati, il lavoro e il futuro degli italiani”. Sul punto si è trovato un accordo nella video-riunione coordinata dal ministro pentastellato per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà alla presenza dei responsabili dell’Economia di Lega, Fi e Fdi.

Da settimane il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) presieduto dal deputato della Lega Raffaele Volpi chiedeva un rafforzamento dei poteri speciali introdotti dal governo Monti. È il caso, in particolare, del vicepresidente del comitato e senatore di Fdi Adolfo Urso, che a inizio marzo ha presentato una proposta di legge sul tema. Il governo oggi sembra rispondere a due fra i rilievi che il senatore aveva evidenziato un mese fa. Da una parte la necessità di coprire, adottando i relativi decreti attuativi, i settori finanziario, bancario e assicurativo. Dall’altra quella di non sottovalutare le operazioni all’interno dell’Ue e le mire di alcune dirette concorrenti di aziende italiane in settori strategici.

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