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Vi spiego perché il Ponte di Genova è un simbolo positivo. Ma… Parla Margiotta

Era il 14 agosto del 2018 quando il Ponte Morandi di Genova, inaugurato nel settembre 1967, crollò provocando 43 vittime. Da lì è ripartita la ricostruzione ufficialmente iniziata il 22 marzo dello scorso anno, con la dichiarazione di agibilità del cantiere e il via ai lavori. Il 15 aprile, è stato posto il primo palo di fondazione di una pila e oggi il nuovo viadotto torna a congiungere levante e ponente ligure. A 620 giorni dal crollo del ponte Morandi è stata posizionata l’ultima sezione del piano stradale, alla presenza del premier Giuseppe Conte e del ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli. Formiche.net ha sentito il sottosegretario ai Trasporti in quota Pd, Salvatore Margiotta. L’Italia, quando vuole, ce la fa. Ma attenzione, avverte Margiotta.

“Quello di oggi è certamente un grande risultato per il nostro Paese. L’ingegneria oggi consente di raggiungere certi traguardi nei tempi previsti”, premette Margiotta. “Alcune procedure semplificate hanno consentito di realizzare l’opera. Poi ci sono stati alcuni passaggi, come il progetto subito pronto e la scelta di un cartello di imprese tra cui l’impresa più grande in Italia, oltre alla bravura degli stessi soggetti coinvolti, che hanno permesso di rispettare le promesse fatte. Ciò detto, concordo con quanto detto oggi dal ministro De Micheli: va bene uno schema di questo tipo, uno schema Morandi, per una serie di opere. Ma la generalizzazione di questo schema andrebbe contro il buon senso, e anche alla concorrenza”. Il pensiero di Margiotta è chiaro: attenzione a distribuire un modello Morandi erga omnes, per le opere più strategiche può anche andare bene ma per il resto servono gare e concorrenza.

“Ci sono opere, che benché fatte con schemi classici, hanno ottenuto i medesimi risultati in termini di tempo. Penso alle Ferrovie Lucane, dove una stazione è stata realizzata in sei mesi. Sbagliato pensare che tutte le opere debbano richiedere un commissario, come per Genova: la nostra ambizione è realizzare opere con procedure normali ma negli stessi tempi di un’opera realizzata con un commissario”.

Margiotta parla poi del rilancio delle infrastrutture, quale volano della ripresa post-Covid. “Stiamo facendo del nostro meglio, ci saranno dei commissariamenti su delle opere, posso anticipare che ci sarà un decreto per questo. Abbiamo già un elenco di opere su cui spingere e che necessitano di un commissario che agisca in tempi brevi, come avvenuto per esempio per l’Alta velocità Napoli-Bari”.

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