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ComproMes. Ecco l’intesa raggiunta in Europa (senza Coronabond)

Quando tutto sembrava perduto e l’Europa sull’orlo della disintegrazione, arriva un inaspettato compromesso in seno all’Eurogruppo. Un’intesa a cinque che poggia su quattro proposte specifiche, che valgono oltre mille miliardi da utilizzare nella lotta al coronavirus e per la salvezza dell’economia. Non ci saranno gli eurobond e questa è una vittoria per Olanda e Germania. Ma ci sarà la possibilità di ricorrere al Mes, il Meccanismo di stabilità, a condizioni definite leggere e uguali per tutti i Paesi, dal più indebitato fino al più virtuoso. Con una eccezione: la spesa sanitaria per la quale invece non sono previste contropartite in cambio degli aiuti. Dunque, per ottenere i fondi per la sanità via Mes, i Paesi membri non dovranno dare nulla in cambio.

Le cronache raccontano che dopo ore e ore di confronto, interrotto solo per consentire uno spuntino all’ora di cena, Italia, Francia, Spagna, Germania e Olanda hanno trovato un’intesa sul pacchetto economico con cui fronteggiare l’emergenza coronavirus. Salutata, raccontano i presenti, da un fragoroso applauso liberatorio.

APPLAUSI (VIA STREAMING)

La situazione, sembrerebbe essersi sbloccata intorno alle 21, quando i ministri delle Finanze dei cinque Paesi avrebbero raggiunto una sintesi che ha messo d’accordo tutti quanti. l’Olanda avrebbe fatto così un passo indietro, rinunciando alla richiesta di condizionalità macro-economiche rigide per l’erogazione dei prestiti del Mes. L’intesa raggiunta, comunque, ora deve essere sottoposta all’Eurogruppo in formato allargato (partecipano tutti i 27 ministri delle Finanze) e che deve dare il via libera al pacchetto di misure che prevede l’utilizzo del Fondo salva-Stati, il piano anti-disoccupazione Sure, il fondo di emergenza della Banca europea per gli investimenti e un accenno al piano per la ripresa, ma, attenzione, senza un riferimento esplicito agli Eurobond.

QUATTRO GAMBE PER UN PIANO (DA 1000 MILIARDI)

Il piano, che secondo il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, può valere fino a mille miliardi, poggia essenzialmente su quattro gambe, che insieme danno la cifra appena menzionata. Primo, ricorso con condizionalità leggere al Mes e ai suoi 240 miliardi di dote (ma per le spese sanitarie, come detto, non ci saranno condizioni), secondo, 200 miliardi che arriveranno dalla Bei, la Banca europea per gli investimenti. Non è finita. Gli altri due cardini sono i 100 miliardi che attraverso il nuovo programma Sure contribuiranno a finanziare la cassa integrazione e la proposta italo-francese di un grande Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di debito comune europeo, che può valere fino a 500 miliardi. Totale, oltre mille miliardi.

MES SENZA CONDIZIONI PER LA SPESA SANITARIA

Stringendo il campo sul Mes, il passo indietro dell’Olanda è percepibile proprio sulle condizioni per accedere al Mes. Il Paese dei tulipani, era fortemente contrario, oltre che agli eurobond, alla possibilità di ricorrere al Meccanismo di stabilità senza condizioni alcune. Ma invece, almeno per quanto riguarda le spese sanitarie, quelle condizioni non ci saranno. “Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19”, si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.

NIENTE EUROBOND

Nell’accordo, come accennato, non ci sono gli Eurobond, cioè le obbligazioni garantite da tutti i Paesi dell’Eurozona. Nel documento finale si precisa però che “l’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato. Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione”.

GUALTIERI ESULTA (INSIEME A GENTILONI)

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, non ha potuto fare a meno di esprimere la sua personale soddisfazione per il risultato raggiunto. “L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo sul pacchetto di proposte per l’emergenza Covid-19 da sottoporre alle decisioni del Consiglio europeo costituisce un ottimo risultato che giunge dopo un negoziato difficile e a tratti aspro. Grazie alla solida alleanza tra l’Italia e gli altri Paesi firmatari della lettera promossa dal premier, Giuseppe Conte, l’agenda europea è cambiata e si è passati da un documento con un’unica proposta  – il Mes con condizionalità leggere – a un pacchetto di quattro proposte che include 200 miliardi della Bei per le imprese, 100 miliardi che attraverso il nuovo programma Sure contribuiranno a finanziare la cassa integrazione e la proposta italo-francese di un grande Fondo per la Ripresa alimentato dall`emissione di debito comune europeo”.

“Inoltre”, ha aggiunto il responsabile di Via XX Settembre, “ai Paesi che vorranno farvi ricorso, sarà possibile accedere a una nuova linea di credito dedicata unicamente all’emergenza sanitaria, che sarà totalmente priva di ogni condizionalità presente e futura. Oggi consegniamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte, l’Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio europeo siano al’altezza della sfida che l`Europa sta affrontando”.

Brinda anche il commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che prima su Twitter e poi in conferenza stampa ha espresso tutta la sua soddisfazione. “Abbiamo tanto lavoro davanti a noi, ma stasera l’Europa ha dimostrato che può dare risultati quando c’è la volontà politica”, ha spiegato l’ex premier. Che pochi minuti prima, in un tweet aveva parlato di “un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà”.

MELONI E SALVINI ALL’ATTACCO

C’è però chi non ha gradito la possibilità di accedere al Mes seppur a condizioni meno pesanti e paritetiche. Tra tutti, Matteo Salvini. Posizione opposta quella espressa dal segretario della Lega Matteo Salvini. “Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento, come più volte richiesto dalla Lega. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto”.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha chiesto invece che Conte e Gualtieri e Luigi Di Maio vengano a riferire in Parlamento, accusando l’esecutivo di alto tradimento verso gli italiani. E anche tra il partito di governo, il Movimento Cinque Stelle, si registra un certo malumore. Mario Michele Giarrusso ha minacciato di togliere i suoi voti al governo, qualora Conte al Consiglio Ue avallasse l’accordo di oggi, dunque il sì al Mes. Infine Matteo Renzi, decisamente più accondiscendente verso la decisione dell’Eurogruppo e per il quale, l’Europa “ha fatto quello che doveva, e dunque non ci sono più alibi. Ora tocca all’Italia”. Per Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, c’è stato un “passo in avanti all’Eurogruppo. Bene la volontà di immettere denaro sul mercato con Sure e con la Bei. Positiva la scomparsa di ogni condizionalità dal Mes. Ora tocca al decidere e stabilire la portata del Recovery Found. Servono centinaia di miliardi”.

 

 

 

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