Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, le chiamate registrate dal numero verde di pubblica utilità 1500, istituito dal ministro della Sanità Roberto Speranza per far fronte ai dubbi dei cittadini sul coronavirus, sono state moltissime. In un mese sono state registrate oltre 400mila telefonate gestite dagli operatori di primo e secondo livello, con una media di 23mila chiamate quotidiane in entrata. Sono molti infatti i cittadini ad aver lamentato una certa difficoltà nel mettersi in contatto con il numero di emergenza, a causa delle linee intasate dalla mole di chiamate ricevute.
Per questa ragione, fra le attività previste dal progetto “Roche si fa in 4″, oltre alla fornitura gratuita del Tocilizumab e la donazione di un milione di euro in dispositivi di protezione personale, l’azienda ha deciso di avviare di un volontariato di competenza in cui i dipendenti, altamente specializzati, offriranno – e già offrono, l’attività è iniziata il primo aprile – supporto e consulenza telefonica.
Come dal protocollo di intesa siglato dal Ministero della Salute e da Roche Italia, sono circa 250 le persone – il 25% di tutto il personale dell’affiliata italiana del Gruppo nelle sue tre divisioni (Roche Pharma, Roche Diagnostics, Roche Diabetes Care) – ad affiancare gli operatori di primo livello del numero 1500, aumentando sensibilmente la capacità di risposta del centralino.
“250 persone di Roche Italia hanno aderito al progetto su base volontaria presentando la propria candidatura e disponibilità in sole 24 ore, termometro del senso di appartenenza e della cultura di responsabilità sociale distintiva del gruppo Roche. In pochi giorni, anche con la collaborazione dei nostri Team di Information Technology globali, abbiamo progettato una piattaforma tecnologica che consentirà ai nostri volontari di operare da casa”, ha dichiarato Amelia Parente, responsabile HR & Communications di Roche Pharma”. “Siamo felici – ha continuato – che si concretizzi una forma di collaborazione pubblico-privato così innovativa a servizio del Paese in un momento di difficoltà senza precedenti nella sua storia. Lo abbiamo pensato e proposto alle Istituzioni partendo dal presupposto che una situazione eccezionale richieda sforzi ideativi e collaborativi eccezionali. Ringraziamo dunque il Ministero della Salute per la fiducia e l’opportunità”.
Il numero verde 1500 prevede diversi livelli di assistenza e supporto al cittadino. Il primo livello di assistenza fornisce aiuto nella comprensione delle indicazioni contenute nei diversi decreti emanati dal governo in tema di contenimento dell’infezione, oltre a informazioni generali sulle precauzioni igieniche e norme di comportamento utili per il contenimento della trasmissione del virus. Il secondo livello di supporto, fornito da dirigenti sanitari e mediatori culturali in lingua straniera che rispondono dalla sala operativa del Ministero, supporta i cittadini che necessitino di supporto o indicazioni più specifiche, di natura sanitaria, come quelle richieste in presenza di manifestazione di sintomatologia potenzialmente riferibile a infezione da COVID-19
Abbiamo ritenuto doveroso aderire all’invito del Presidente della Repubblica che ha raccomandato a tutti coesione assoluta e inderogabile impegno per fronteggiare l’emergenza”, ha commentato il presidente e amministratore delegato Maurizio de Cicco. “Un’azienda come la nostra – ha aggiunto – non può non rispondere all’appello perché siamo parte integrante del sistema sanitario nazionale, al servizio dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutto il Paese.