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Ritorno alla realtà. Per il vaccino serve (molto) tempo… Parola della Merck

Dodici o diciotto mesi non sono sufficienti per garantire un vaccino sicuro. È questa la posizione di Ken Frazier, amministratore delegato della Merck, big della farmaceutica che sta lavorando, come molti altri, su due potenziali vaccini e un farmaco sperimentale contro il coronavirus.

TEMPISTICHE “TROPPO AGGRESSIVE”

In seguito alle notizie divulgate da diversi competitor – fra cui la britannica AstraZeneca, che ha promesso il vaccino in distribuzione già dal prossimo settembre – Frazier ha avvertito l’urgenza di mettere in allarme le istituzioni sanitarie: le scadenze previste rischiano di essere “molto aggressive”, ha riferito al Financial Times. Come si ripete ormai dall’inizio dello scoppio della pandemia, infatti, le sperimentazioni sui vaccini richiedono mesi o perfino anni. “Vuoi essere sicuro che quando lo somministri a milioni, se non miliardi di persone, si tratti di qualcosa di sicuro”, ha sottolineato.

OPERATION WARP SPEED

L’intervento di Frazier è arrivato in realtà meno di due settimane dopo che il governo degli Stati Uniti ha lanciato il progetto “Operation Warp Speed” con l’obiettivo di ridurre drasticamente le tempistiche per sviluppare un vaccino. Donald Trump, infatti, aveva dichiarato di voler ottenere il vaccino per il Covid-19 “entro la fine dell’anno”. L’amministratore delegato di Merck, del resto, aveva prontamente rigettato, già allora, l’ipotesi di riuscire a sviluppare i due vaccini a cui sta lavorando la casa farmaceutica entro le tempistiche richieste dal presidente degli Stati Uniti.

L’ACQUISIZIONE DI THEMIS BIOSCENCE

Frazier ha inoltre annunciato l’acquisizione di Themis Bioscience, una società privata di biotecnologie con sede a Vienna che ha sviluppato un vaccino contro il coronavirus basato su quello già ampiamente utilizzato per morbillo. Questa nuova soluzione, secondo quanto dichiarato, dovrebbe iniziare i test sull’uomo entro poche settimane.

IL VACCINO CHE “ARRIVA” DAL MORBILLO

Questo vaccino, “è stato già utilizzato su miliardi di persone per il morbillo, per cui siamo abbastanza sicuri che possa assicurare un livello sufficiente di immunità con una singola dose”, ha affermato l’ad, facendo riferimento ad altre soluzioni vagliate dai competitor, che invece puntano su soluzioni più innovative ma, al contempo, meno sperimentate.

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