L’Europa non lascia, ma raddoppia. Il giorno dopo il lancio della proposta di un piano di sussidi da 500 miliardi, sponsorizzato da Francia e Germania (qui l’intervista odierna all’economista, Carlo Alberto Carnevale Maffé) Bruxelles, alza la posta e porta l’importo a mille miliardi. L’annuncio è arrivato dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, al termine dell’Ecofin.
“La nostra ambizione non è quella di aumentare la capacità di finanziamento nel range di centinaia di miliardi, ma piuttosto di una cifra che supera i mille miliardi di euro”, ha spiegato il numero due della Commissione. Nella proposta sul fondo di rilancio delle economie post crisi la Commissione europea inserirà anche uno strumento (facility) che dovrà occuparsi specificatamente di sostenere le riforme volte a rafforzare la competitività dei Paesi e a migliorare la convergenza nell’Unione, legandole allo stanziamento dei fondi di rilancio.
“Un punto su cui insistiamo è che non servono solo più soldi ma anche riforme addizionali. E bisogna rafforzare le capacità tecniche per assicurare che questi investimenti abbiano la massima efficacia”, ha detto ancora Dombrovskis. “Proporremo uno strumento che si concentrerà sulle riforme per la competitività e la convergenza. L’idea che abbiamo alla Commissione Ue è di avere un forte legame tra investimenti e riforme nell’ambito del nostro strumento, tramite le raccomandazioni del semestre Ue”.
Quanto alla tempistica, dato che il Recovery fund si baserà sul bilancio pluriennale dell’Unione e che il nuovo bilancio inizierà nel 2021 “il grosso delle spese sarà nel 2021: ora stiamo studiando le modalità specifiche in modo che questi fondi arrivino nei paesi nel 2021, perché se facessimo come normalmente – ha spiegato – nel 2021 di programma invece di sborsare e questo chiaramente non è accettabile”.