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Bergamo guarda al dopo Covid19. E lancia (con Intesa) il suo Rinascimento

Difficile scegliere un nome più azzeccato: Rinascimento. Intesa San Paolo scende in campo per l’economia reale con il Comune di Bergamo, città simbolo, insieme a Milano, del dramma umano, sociale ed economico del coronavirus. A poche settimane dallo stanziamento di 100 milioni per il Servizio sanitario nazionale e di 15 miliardi per le piccole e medie imprese, adesso l’obiettivo di Ca’ de Sass si restringe sulle micro-imprese bergamasche.

Programma Rinascimento, questo il nome dell’operazione, il cui valore complessivo è pari a 30 milioni di euro. Soldi messi a disposizione dalla banca guidata dal ceo Carlo Messina e presentata oggi dal sindaco della città lombarda, Giorgio Gori, e dallo stesso manager. L’iniziativa andrà a supportare le micro e piccole attività d’impresa, i piccoli esercizi commerciali e artigianali di Bergamo, per sostenere, in questa fase di ripartenza, le attività in difficoltà che non usufruiscono di interventi o agevolazioni da parte delle istituzioni centrali o regionali. Attività, insomma, che vivono di vendita e fatturato, elementi di cui però nelle ultime otto settimane, non hanno visto l’ombra.

C’è un dettaglio poi che fa la differenza, in tempi in cui il dibattito sugli aiuti, sia pubblici sia privati, ruota intorno alla questione sussidi-prestiti. E cioè che il Programma Rinascimento prevede tra le altre cose 3 milioni di euro di contributi, proprio a fondo perduto e non prestiti da rimborsare. Risorse con cui coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante la chiusura forzata.

Non è finita. C’è poi un altro strumento, quello dei prestiti d’impatto (per una cifra di 20 milioni di euro, con lunghe scadenze e tassi estremamente vantaggiosi) per consentire alle micro-imprese di affrontare gli investimenti che saranno necessari per adattare i propri spazi e i propri servizi al nuovo contesto di convivenza con il Covid-19, a loro volta abbinabili a contributi a fondo perduto per ulteriori 7 milioni di euro, per un totale di 10 milioni.

La stessa banca torinese, spiega la ratio degli interventi posti in essere, che “potranno riguardare anche attività penalizzate da una forte contrazione di fatturato anche dopo la riapertura – per esempio quelle della filiera turistica – o start-up che nasceranno per far fronte a nuove esigenze o incontrare nuovi stili di vita che caratterizzeranno il contesto post-Covid”. Nel mazzo c’è anche la mobilità sostenibile, dal momento che “nella consapevolezza dell’impatto delle misure di prevenzione sanitaria sulla mobilità urbana, a partire dalla forte riduzione di capienza del trasporto pubblico, si intende favorire la diffusione di strumenti di mobilità sostenibile alternativi all’utilizzo dell’auto privata”.

“Con il sindaco Gori e la sua Giunta”, ha dichiarato Messina, “intendiamo contribuire concretamente al rafforzamento della coesione sociale e civica attraverso il ricorso a nuove risorse e nuovi strumenti inclusivi e sostenibili, dando vita a un nuovo modello di sviluppo. Tra gli interventi previsti dal programma per il rilancio, condiviso con il Comune di Bergamo, mettiamo per la prima volta in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto. Uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale
bergamasco, la cui operosità rappresenta una marcia in più per la ripartenza del Paese. Siamo a fianco delle categorie più vulnerabili, del tessuto formato da micro e piccole imprese, delle infrastrutture e delle filiere strategiche del territorio di Bergamo, linfa vitale per la rinascita di questo territorio”.

Secondo Gori, Rinascimento “rappresenta una straordinaria forma di sostegno e di accompagnamento dell’ecosistema economico della nostra città. Bergamo è la città più colpita dall’epidemia che ha sconvolto il mondo, e per quanto sia solida, caratterizzata da un articolato tessuto di attività economiche, è oggi, oggettivamente, una città in grande difficoltà”.



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