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Nessuna crisi del debito in vista in Ue. L’ottimismo di Lagarde

A Francoforte sono ottimisti, se di ottimismo si può parlare di questi tempi. Nessuna crisi del debito sovrano in vista in Europa. Di più, quei Paesi, come l’Italia, costretti a fare del debito pubblico per fronteggiare l’emergenza coronavirus a causa di scarsa crescita (rapporto debito/pil al 155% a fine 2020), non abbiano paura. Indebitarsi oggi per sopravvivere è giusto. Christine Lagarde, presidente della Bce, spazza via ogni pulsione rigorista nel giorno in cui la Commissione europea presenta il Recovery Fund, che può valere tra i 500 e mille miliardi di euro, ma fortemente osteggiato dai governi del Nord cosiddetti frugali. Per l’Italia, che ha il terzo debito pubblico mondiale e uno dei rapporti con il Pil più alti al mondo (tra le economie avanzate inferiore solo a quello giapponese), è comunque una discreta notizia. La seconda in poche settimane arrivata dall’Eurotower, dopo il paracadute aperto lo scorso aprile quando la Bce assicurò di essere disposta a comprare titoli di Stato italiani anche in caso di downgrade dei nostri titoli a junk.

NESSUNA CRISI SOVRANA IN VISTA (PER ORA)

Questa mattina l’ex direttrice del Fmi ora al vertice della Banca centrale ha tenuto un incontro via web con alcuni giovani studenti. E a una domanda su una possibile nuova crisi dell’Eurozona, innescata dall’aumento dei debiti sovrani, la risposta della Lagarde è stata chiarissima e secca: “No, la risposta è no. Non siamo preoccupati al momento per i debiti (dei paesi dell’Eurozona, ndr). E non ci sarà alcuna crisi dell’euro a causa dei debiti pubblici più alti, visto che i debiti stanno aumentando in tutto il mondo”. Insomma, almeno per il momento, l’Europa finanziaria regge all’urto del coronavirus e della recessione da esso innescata.

GIUSTO AUMENTARE IL DEBITO

Ma c’è un’altra indicazione giunta dalla Bce e che di questi tempi può fare la differenza. Il fatto che gli Stati membri possano finanziare le misure per il sostegno all’economia, in deficit e dunque, in ultima istanza, a debito. Che il Fiscal Compact ormai fosse stato mandato in pensione era chiaro, ma oggi dalla Bce è arrivato un ulteriore segnale in questo senso. “Le misure di bilancio vanno prese per rispondere alla crisi pandemica, l’uso del debito non è solo raccomandato: è la cosa da fare”, ha affermato la presidente della Bce. E comunque, ripeto, Non sono particolarmente preoccupata, perché è una cosa che dobbiamo continuare a seguire ma a questo stadio non mi preoccupa”.

Per Francoforte conta semmai molto più il come verranno spesi i soldi a debito. Investimenti, è la parola d’ordine, e non soluzioni tampone o forme di assistenzialismo. E qui sì, che l’Italia deve muoversi nella direzione indicata dall’Eurotower. “Quello che conta è come verrà speso questo extra debito. Se verrà speso per trasformare le nostre economie, per renderle più produttive, più digitali. E, secondo, se la nostra economia è trasformata in un modo da resistere al cambiamento climatico e per assicurare che rendiamo la crescita sostenibile, allora è un uso (del debito, ndr) particolarmente positivo”.

PEGGIO DEL 2009

Chiarito l’orientamento della Bce, rimane lo scenario macroeconomico. E qui c’è una certezza e cioè che la crisi da coronavirus sarà peggio di quella del 2009, più prettamente finanziaria. “Probabilmente l’area euro subirà un calo tra l’8 e il 12%. Il Pil calerà di più che con la grande crisi finanziaria, quando aveva segnato un meno 4,2% circa: qui parliamo probabilmente del doppio, ma dipenderà da quanto rapidamente verranno rimosse le misure di lockdown e da quali attività saranno più danneggiate”.



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