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Ci sono mercenari russi in Libia? L’Onu dice di sì

Secondo gli analisti della Nazioni Unite, contractor militari russi sono impegnati in Libia in operazioni “su vasta scala” — dal training al fronte — per sostenere le ambizioni politiche armate del signore della guerra della Cirenaica, Khalifa Haftar.

Ci sarebbero tra gli 800 e i 1200 uomini del gruppo Wagner — il cui proprietario si crede sia  Yevgeny Prigozhin, stretto confidente del presidente Vladimir Putin — che operano attivamente in Libia almeno dal 2018. Tra questi ci sono anche una quarantina di cecchini in prima linea sul fronte tripolino. Sono ex forze speciali che mesi fa hanno fatto la differenza pro-Haftar, e da quando hanno un po’ allentato le attività il capo miliziano dell’Est ha iniziato a indietreggiare.

Nel report ci sono le immagini di questi professionisti della guerra — in effetti ne circolano diverse — e prove tecniche circostanziali, come la presenza in Libia di granate VOG-25 da 40 mm, che sono state utilizzate dagli agenti Wagner nell’Ucraina orientale e in Siria.

Le analisi sono state effettuate dagli esperti dell’Onu che monitorano le sanzioni contro la Libia — sottoposta a embargo dal 2011, misura costantemente violata su entrambi i fronti, e ora oggetto del controllo della missione navale europea “Irini” attivata da pochi giorni. Il report è la prima ampia analisi delle Nazioni Unite sui mercenari russi, ed è stato visto da Bloomberg in anteprima.

Haftar, 76 anni, ha lanciato la sua campagna per prendere Tripoli l’anno scorso proprio mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, era in città per gettare le basi per una conferenza volta a riunire il Paese diviso. Da quel momento la situazione è scivolata su un piano inclinato fino al tentativo di stracciare tutti i piani Onu degli ultimi giorni — scatto di rabbia haftariano per intestarsi il Paese come nuovo rais in mezzo alle enormi difficoltà della campagna militare.

Lo schieramento russo ha ulteriormente complicato gli sforzi internazionali per porre fine al conflitto in Libia, con gli Emirati Arabi Uniti che erano già entrati nel conflitto per conto di Haftar, mentre la Turchia aiuta il governo. Il panel dell’Onu ha anche sottolineato che oltre al reclutamento da parte della Turchia di migliaia di combattenti siriani per sostenere il governo appoggiato dalle Nazioni Unite, ben 2000 siriani sono stati probabilmente portati in Libia da Cham Wings Airlines — compagna con sede a Damasco — per sostenere ancora la parte di Haftar. Una nuova fase della crescente guerra per procura dove il dossier siriano 3 quello libico si mescolano.

Un’entità collegata a Wagner si è impegnata in una “campagna altamente sofisticata ed estesa sui social media” per sostenere Haftar e le sue operazioni a terra, ha osservato il gruppo di analisti onusiani, aggiungendo che le “operazioni psicologiche” sono vietate sotto l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Uno sforzo simile è stato intrapreso per sostenere Saif Al-Islam Gheddafi, il figlio del defunto dittatore, considerato il cavallo su cui Mosca ha puntato in Libia.

L’Onu ha anche evidenziato che ci sono tensioni nel rapporto tra Russia e Haftar, con Mosca che sostiene la maggior parte delle richieste di wannabe-rais libico  mentre le sue risposte sono state spesso “meno che amichevoli”. Haftar, a quanto pare, ha limitato i movimenti di Wagner e le informazioni a loro disposizione mantenendoli al di fuori del processo decisionale.

 


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