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Decreto Rilancio, ecco le misure per imprese, lavoratori e famiglie

Il decreto Rilancio vede finalmente la luce, poco prima delle nove di sera. Dopo giorni di confronto, nottate di tensione tra i partiti in videoconferenza, il puzzle è finalmente completato: 55 miliardi per traghettare, tentare almeno, il Paese fuori dalle sabbie mobili e mettere in sicurezza la Fase due, aprendo la strada alla Fase tre.

SUPERBONUS PER LA CASA

Si parte dal superbonus per le ristrutturazioni edilizie, fortemente voluta dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro. Fino al 110% di detraibilità per la spesa, ristrutturare casa costerà meno di zero rispetto all’importo. “L’approvazione su mia proposta del superbonus al 110% per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico delle abitazioni rappresenta una rivoluzione per l’economia e l’ambiente. Sono orgoglioso di questa norma che trova il massimo consenso nel governo e l’apprezzamento trasversale dei partiti e delle associazioni di categoria. Ora l’Italia può ripartire all’insegna della crescita sostenibile”, ha spiegato Fraccaro. Fraccaro. “Il superbonus al 110% consentirà di realizzare i lavori di miglioramento della classe energetica e di messa in sicurezza delle abitazioni a costo zero per i cittadini. Una proposta shock per affrontare la situazione economica senza precedenti dal secondo Dopoguerra a oggi”.

LE MISURE PER LE IMPRESE

Una parte consistente  del decreto Rilancio riguarda ovviamente le imprese e i lavoratori, che nel complesso totalizzano 26,5 miliardi, di cui 10 miliardi (la fetta più consistente) andranno alla proroga della Cassa integrazione, 4 per il taglio dell’Irap e 6 per le Pmi, oltre a 3,25 miliardi alla Sanità.

“La parte quantitativamente più rilevante”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, “riguarda il sostegno alle imprese: dopo il Cura Italia e il dl liquidità adesso è la fase del ristoro, i contributi a fondo perduto per le imprese fino a 5 milioni di ricavi che hanno avuto delle perdite”, il sostegno a spese importanti come per gli affitti e le bollette e un impegno senza precedenti a favore delle ricapitalizzazioni di imprese e contribuire ad assorbire le perdite delle imprese piccole e anche più grandi in linea”.

TRA FAMIGLIE E BOLLETTE

Nel decreto, ha poi spiegato Gualtieri, ci sono poi “risorse molto consistenti per rafforzare il sistema sanitario, rifinanziare la Cig rendendone più efficienti e snelle le procedure e rifinanziando e allargando i sostegni al reddito funzionali a far sì che nessuno sia lasciato solo e tutti i lavoratori possano essere sostenuti e anche le famiglie più in difficoltà che potranno accedere al reddito di emergenza e poi le famiglie con il sostegno a baby sitter, congedi parentali e anche centri estivi perché siamo consapevoli delle difficoltà che dovranno affrontare con la chiusura delle scuole”

Con il decreto si prevede poi un taglio delle bollette per le piccole attività produttive e commerciali. Si va a tagliare la quota fissa delle bollette per i mesi di maggio, giugno e luglio. Vengono stanziati 600 milioni per permettere di alleggerire le bollette elettriche, arrivando a un azzeramento delle quote fisse per i clienti non domestici, come le imprese.

IRAP, MISSIONE COMPIUTA

Obiettivo centrato anche sullo stop all’Irap sia di giugno, sia per il saldo di fine anno, per cui le coperture erano incerte fino all’ultimo. Attenzione però, sarà un’operazione una tantum, ha chiarito il premier Conte. “Francamente oggi non abbiamo definito una riforma del sistema fiscale, questo è un intervento una tantum. Il nostro obiettivo è sicuramente affrontare in prospettiva una riforma complessiva del sistema fiscale ma non lo possiamo fare in queste condizioni: interventi di questa portata implicano che prima si affonrti l’emergenza e si rilanci il Paese”.

NASCE IL REDDITO DI EMERGENZA

Tra le misure più attese, il Reddito di emergenza, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Un sostegno alle famiglie maggiormente in difficoltà a cui verranno erogati da 400 a 800 euro. Ai nuclei andranno due quote, con una cifra che varia sulla base del numero dei componenti del nucleo. Il sussidio verrà gestito dall’Inps e potrà richiederlo chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro, un patrimonio mobiliare sotto i 10mila e non sarà cumulabile con il Reddito di cittadinanza.

NESSUNA IRI-BIS

Non è finita. Nel decreto Rilancio è previsto anche un ruolo di Cassa Depositi e Prestiti, che potrà intervenire nelle grandi imprese, senza però diventare una riproposizione del vecchio Iri. “In tutta Europa”, ha spiegato Gualtieri, “si stanno definendo nuove modalità di sostegno alle imprese, anche sotto forma di contributi con vari strumenti subodinati, ibridi, equity e noi siamo in quello scenario per dare sostegno importante, per contribuire all’assorbimento delle perdite e per dare liquidità e sostegno alle imprese. Di questo si tratta e non di una nuova Iri. Naturalmente Cdp può intervenire in situazioni di crisi e ristrutturazione di azienda ma sono due cose diverse”.

4 MILIARDI AL TURISMO

Non potevano mancare le risorse a uno dei settori più colpiti del momento, il turismo. Il governo ha previsto un pacchetto da 4 miliardi di euro. “Tutti i settori hanno sofferto duramente in questa crisi”, ha dichiarato il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

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