Il made in Italy chiama, Sace risponde. L’agenzia italiana per l’export, parte di Cassa Depositi e Prestiti e che insieme a Simest costituisce il polo dell’export e dell’internazionalizzazione tricolore, raddoppia nel primo quadrimestre del 2020 le operazioni deliberate a sostegno del made in Italy nel mondo. Un’ottima premessa vista la situazione congiunturale del Paese, alle prese con i mesi più difficili dalla fine della Seconda guerra mondiale. Sace in queste settimane è infatti il braccio operativo del decreto Liquidità, concepito per irrorare risorse al sistema industriale italiano, attraverso una rete di prestiti garantita dalla stessa società di Piazza Poli. I primi quattro mesi del 2020 danno la cifra del lavoro svolto fin qui da Sace.
QUATTRO MESI SPRINT
Ed ecco i risultati di Sace. Tra gennaio e aprile, passano da 2,6 a 5,9 miliardi di euro gli impegni deliberati da Sace, segnando un incremento del 130% rispetto all’anno precedente, che si traducono in sostegno al business delle imprese italiane nei mercati esteri. Un trend di crescita, spiega la stessa società, confermato anche dal numero di operazioni supportate (+17%) e dal confronto mese su mese, con 700 milioni aggiuntivi realizzati tra aprile e marzo, nonostante la congiuntura economica. Ma il dato sensibile è anche un altro. E cioè che nonostante la contrazione dell’economia nazionale (l’ultimo Def parla di un Pil in calo del 9%), è in aumento anche il numero di imprese sostenute (+3% rispetto ad aprile 2019), in particolare del segmento delle Pmi, pari a oltre l’80% del totale delle aziende servite.
L’IMPORTANZA DELL’EXPORT
Naturalmente a trainare i numeri di Sace-Simest sono state le operazioni deliberate a sostegno delle attività di export delle imprese italiane (+157% rispetto allo stesso periodo del 2019). Tra i settori che ne hanno beneficiato maggiormente “vi sono comparti tipici del made in Italy come la meccanica strumentale, l’agroalimentare e gli altri beni di consumo, le infrastrutture e costruzioni, l’oil&gas, l’energetico, il chimico/petrolchimico e il crocieristico. In termini di geografie, è stato registrato particolare dinamismo nel continente americano, in Medio Oriente e Nord Africa e in Africa Subsahariana”, spiegano da Piazza Poli. Più nel dettaglio, tra i prodotti a sostegno dell’internazionalizzazione, Sace ha deliberato garanzie a sostegno dei piani di crescita. Tra tutti, c’è l’andamento delle garanzie finanziarie per le Pmi, aumentate sia in termini di volumi (+29%) che di numero di operazioni (+27%).
UN LAVORO NON STOP
Tutto questo sta a dimostrare un fatto. “Le imprese italiane hanno mantenuto una forte presenza sui mercati internazionali e hanno trovato un sostegno in Sace nel supporto ai propri progetti. Sace ha infatti prontamente garantito continuità operativa anche in fase di lockdown, grazie: all’immediata estensione a tutto il personale della modalità di lavoro smart working, su cui l’azienda era già operativa”.
IL COMMENTO DI LATINI
Soddisfatto il ceo di di Sace, Pierfrancesco Latini. “Anche in questa fase, le imprese italiane hanno mantenuto una forte proiezione internazionale e hanno trovato in Sace un sostegno concreto nei propri progetti di crescita. Il forte aumento delle operazioni deliberate in questo tradizionale ambito di attività di Sace è il segno del nostro impegno per la competitività del tessuto imprenditoriale ed economico nazionale, nella prospettiva della ripartenza che tutti auspichiamo”.
NON SOLO EXPORT
Collateralmente al core business però, Sace è in prima linea, come detto, contro il sostegno al Paese, stretto nella morsa della recessione. Prosegue infatti l’operatività di Garanzia Italia, il nuovo strumento per sostenere le attività economiche colpite dall’emergenza Covid-19 previsto dal decreto Liquidità. E, non certo un dettaglio di questi tempi, crescono le potenziali operazioni di finanziamento in fase di istruttoria da parte delle banche, a fronte delle cui richieste Sace emetterà la garanzia entro 48 ore, come accaduto per tutte le domande di garanzie fino ad ora ricevute.