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Turismo e trasporti, prove di ripartenza in Europa. Il nodo rimborsi

I trasporti e il turismo in Europa sono pronti a ripartire. Ma non sarà più come prima, non quest’anno almeno. E c’è l’incognita compagnie aeree. La Commissione europea ha pubblicato un primo pacchetto con una serie di orientamenti e raccomandazioni per aiutare gli Stati membri che stanno rimuovendo gradualmente le restrizioni di viaggio e consentendo alle imprese turistiche di riaprire, dopo mesi di lockdown.

Si apre dunque un primo spiraglio importante per la ripresa degli spostamenti, ora che all’estate mancano poche settimane. Sono essenzialmente quattro i pilastri che il Commissario alla Concorrenza Margharete Vestager ha indicato, presentando il pacchetto.

L’EUROPA RIPARTE?

Punto primo, l’Europa punta a una strategia su larga scala per la ripresa della circolazione nel Vecchio Continente. Secondo, i passeggeri potranno e dovranno circolare, ma rispettando severe regole per la sicurezza e, terzo gli Stati membri dovranno permettere ai propri cittadini l’uso di voucher in caso di rimborso del biglietto. C’è un quarto punto, che riguarda più da vicino il nostro Paese ovvero il turismo, che solo in Italia vale 12 miliardi di euro. Bruxelles, come ha fatto capire Vestager, vuole che le attività ricettive riaprano, ma nella massima sicurezza, ma che comunque riaprano.

L’ESTATE DEL COVID-19

Le indicazioni fornite dalla Commissione europea tracciano dunque un primo solco tra le settimane del lockdown e la Fase 2. Ma è presto per cantar vittoria, come ha tenuto a precisare lo stesso commissario Vestager. “Se si viaggia per cercare la folla questa sarà una estate difficile”, ha affermato Vestager, presentando il pacchetto. “La crisi pandemica da Covid-19 non è superata e bisognerà comportarsi di conseguenza, non dovranno esserci assembramenti”.

IL MONITO ALLE COMPAGNIE AEREE

C’è però un altro capitolo, forse quello più delicato: le compagnie aeree, già in chiara difficoltà a causa del traffico crollato. La Commissione europea dovrebbe inviare a stretto giro una lettera a tutti i Paesi membri dell’Ue al fine di garantire il rimborso dei biglietti ai viaggiatori, entro sette giorni, in caso di voli annullati. Di più. I passeggeri non devono essere obbligati ad accettare, come alternativa al rimborso, i voucher che permettono solo di cambiare la data del volo, spesso pagando in aggiunta la differenza se il prezzo è più alto.

La lettera sarà per ora solo un richiamo alla necessità di rispettare la legislazione Ue, e non ancora – come aveva detto in una conferenza stampa precedente la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per la Concorrenza Margrethe Vestager – “il primo atto” di una procedura d’infrazione contro gli Stati membri che non stanno imponendo alle compagnie aeree di rispettare i diritti dei passeggeri.

IL COMMENTO DI GIURICIN

Formiche.net ha chiesto un commento ad Andrea Giuricin, economista esperto di trasporti in forza alla Bicocca di Milano e all’Istituto Bruno Leoni, partendo dalla questione delle compagnie aeree. “Questa estate non sarà per niente facile, soprattutto se parliamo dei voli a lungo raggio. Il punto essenziale è che in questo momento le compagnie aeree non hanno liquidità e intervenire sul rimborso dei biglietti non aiuta di certo”, spiega l’economista. “La questione dei rimborsi rappresenta una misura che incide direttamente sulla liquidità delle compagnie e questo ha come effetto anche quello di favorire aiuti di Stato alle stesse compagnie”.

Per quanto riguarda il futuro dei trasporti e dunque del turismo, Giuricin non è troppo ottimista. “In aeroporto, per esempio, sarà difficile perché bisognerà mantenere il distanziamento sociale, questo vuole dire meno entrate per le aziende e dunque meno efficienza. Il tutto avrà un impatto sul turismo estivo, che sarà condizionato da norme stringenti. Francamente mi aspetto un’estate anomala, in Europa abbiamo ancora tanti contagi, c’è il serio rischio che la fiducia della gente nei trasporti e dunque nel turismo, sia profondamente limitata. E non dico fino al 2021, ma forse oltre, finché non si trova un vaccino. Mettiamocelo in testa, questa crisi ci accompagnerà per anni”.



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