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Lagarde stupisce ancora. Altri 600 miliardi per sostenere i debiti sovrani

Christine Lagarde sorprende ancora i mercati (spread Btp/Bund a 177 punti base oggi), aumentando ancora la potenza di fuoco del cannone anti-Covid, quel Pepp versione aggiornata al coronavirus del vecchio Qe. Con una mossa a sorpresa, annunciata al termine del direttivo di Francoforte, la Banca centrale europea ha annunciato un aumento di 600 miliardi di euro al suo piano di acquisti di titoli antipandemico, il cui ammontare totale sale così da 750 miliardi a 1.350 miliardi di euro.

Un’azione collaterale al Recovery Fund ma diversa nella sostanza. La Bce compra titoli per sostenere i debiti sovrani (anche in caso di bond spazzatura, in seguito a possibili downgrade), mentre il Recovery fund consiste nella concessione di prestiti o contributi a fondo perduto ai Paesi membri. In questo modo dunque, ci sono altri 600 miliardi di euro pronti ad essere impiegati per l’acquisto di bond sovrani.

La Bce ha comunque precisato che “in ogni caso” le future dismissioni del portafoglio titoli del programma “verranno gestite in modo da evitare interferenze con la linea appropriata di politica monetaria”. Tradotto, Francoforte continuerà a fare la sua parte per sostenere i debiti sovrani, ma senza stravolgere la sua missione storica di controllo della politica monetaria. Non è finita qui, perché nella conferenza stampa al termine del direttivo, Lagarde ha nuovamente rassicurato circa l’acquisto di titoli di Stato in caso di downgrade a junk.

L’Eurotower si è infatti lasciata aperta ogni opzione sull’ipotesi di estendere i suoi piani di acquisti di titoli a emissioni con rating sotto il livello investment grade, spesso chiamati junck bond. Formalmente ad oggi il Consiglio direttivo “non ha discusso” la questione, tuttavia sembra trattarsi di una posizione formale volta a evitare quelle che la stessa Lagarde ha chiamato “profezie che si autoavverano”. E in ogni caso “continueremo a monitorare la situazione e assumeremo le misure appropriate”, ha aggiunto. Come darle torto: la Bce ha drasticamente rivisto in peggio le previsioni sul Pil dell’area euro 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Ora stima una caduta dell’8,7%, cui dovrebbe seguire un rimbalzo del 5,2% nel 2021 e un ulteriore più 3,3% nel 2022.

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