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Ecco come cambia il mercato del tabacco (e la fiscalità)

Il dibattito circa la tassazione del tabacco non si ferma. Da sempre, il settore è una tradizionale fonte di entrate per l’Erario, grazie alle accise applicate sui diversi prodotti che popolano un mercato in continua evoluzione. Ed è proprio questo progressivo cambiamento nell’offerta che alimenta la dialettica sulla tassazione.

Secondo uno studio condotto dal centro per gli studi Monetari e Finanziari (Casmef) dell’Università Luiss Guido Carli, gli interventi volti a ristabilire l’equilibrio fiscale tra le sigarette tradizionali e i prodotti a tabacco riscaldato contribuirebbero per esempio ad un aumento di gettito di 500 milioni di euro nel solo 2020.

Secondo lo studio, “oggi il settore dei tabacchi lavorati, e in particolare quello delle sigarette a combustione e dei prodotti a tabacco riscaldato, offre spunti interessanti per ipotizzare interventi fiscali in linea con il crescente fabbisogno erariale presente e futuro”. Per questo, è la sintesi dello studio, la politica dei prossimi anni, soprattutto in questo momento di incertezza economica legata alla pandemia da Covid-19, dovrà puntare con maggiore vigore a incentivare efficienza e produttività nel tabacco, accompagnando gli interventi con una tassazione equilibrata per non favorire distorsioni o insostenibilità economica”.

Un dibattito, quello sul tabacco e la sua evoluzione, che travalica l’Atlantico. Aiutare i fumatori, oltre 1,1 miliardi nel mondo, ad accedere a prodotti a base di nicotina più sicuri e adeguatamente regolati, come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, per smettere quando hanno difficoltà ad accedere alle terapie anti-fumo. Questo infatti uno dei temi rilanciati dagli esperti del Global Forum on Nicotine (Gfn20), che si è aperto ieri e si svolge quest’anno online. Il tema dell’edizione 2020 è stato Nicotina: scienza, etica e diritti umani. Scienziati ed esperti in sanità pubblica e politiche di controllo del tabacco stanno nella sostanza riaffermando con vigore la necessità, per miliardi di fumatori e per milioni di adulti che hanno abbandonato il fumo di sigaretta, di accedere a prodotti di nicotina più sicuri come il vaping, ovvero le sigarette elettroniche, lo Snus svedese, i sacchetti di nicotina e i prodotti a base di tabacco riscaldato.

“Gli sforzi per il controllo del tabacco condotti da agenzie internazionali come l’Oms hanno abbassato i tassi globali di fumo, sebbene resti ancora molto da fare”, è il messaggio arrivato dal Gfn20. “Molti fumatori possono smettere da soli o con terapie sostitutive della nicotina – evidenziano gli esperti – Molti non possono o non sono in grado di accedere o di permettersi tali terapie. Laddove disponibili e convenienti, i prodotti più sicuri a base di nicotina come i vaporizzatori e lo ‘snus’ (tabacco da masticare) offrono ai fumatori più opzioni per abbandonare le sigarette”.

“I consumatori in molti paesi tra cui Svezia, Norvegia, Islanda e ora il Giappone hanno dimostrato di passare alle alternative alle sigarette quando ne hanno la possibilità. Immaginiamo cosa accadrebbe se le persone avessero accesso a una vasta gamma di alternative a basso rischio rispetto alle sigarette e se potessero ottenere informazioni sul rischio relativo e se potessero essere spinti verso tali opzioni attraverso una regolamentazione intelligente e proporzionata al rischio”, ha spiegato David Sweanor, del Center for health law, policy and ethics dell’Università di Ottawa, tra i relatori del Global Forum.

“L’opportunità che abbiamo è di cambiare radicalmente il corso della storia della salute pubblica, relegando le sigarette nel posacenere della storia”, ha chiosato Sweanor. Un ruolo fondamentale potrebbe averlo una tassazione differente per le sigarette e i dispositivi a potenziale rischio ridotto. “La tassazione è fondamentale per incoraggiare questi comportamenti anche perché la variabile del prezzo incide molto sul comportamento del fumatore. Sono stato coautore di numerosi studi su questo tema, che indicano la necessità di una tassazione differenziata anche sulla base del rischio dei prodotti. Non c’è dubbio che le sigarette debbano essere tassate di più rispetto ai prodotti meno dannosi come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato”.

Anche Gerry Stimson, direttore della conferenza del Global Forum, ha insistito sul tema della tassazione. “Ciò che guida il cambiamento, il passaggio da prodotti come le sigarette a prodotti più sicuri a base di nicotina sono anche i comportamenti d’acquisto dei fumatori e certamente i prezzi e la sensibilità al prezzo è un fattore importante, quindi prodotti meno rischiosi a base di nicotina devono essere più economici rispetto alle sigarette. Già in molti Stati lo strumento della tassazione è utilizzato per rendere le sigarette meno attrattive, per esempio in Inghilterra dove i prodotti alternativi senza combustione come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono molto meno costosi perché non hanno tassazioni aggiuntive come invece nel caso delle sigarette. Adottare livelli di tassazione nettamente inferiori per i prodotti senza combustione – come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato – rispetto alle sigarette è fondamentale per renderli più accessibili per i fumatori e ad accelerare il trend verso l’eliminazione delle sigarette”.



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