La sostenibilità ambientale, ormai da anni al centro dell’agenda politica e delle politiche aziendali, ha attirato ancora maggiore attenzione con il Covid, riacutizzando l’allarme sugli obiettivi di decarbonizzazione sia nazionali che europei. Si muove in questa direzione, oltre che verso l’obiettivo – universalmente condiviso – della ripartenza, l’accordo firmato tra l’azienda biofarmaceutica AbbVie e l’ente di ricerca pubblico Rse (Ricerca del sistema energetico). La strategia, condivisa da entrambe le parti, è quella di avviare una ripresa che sia all’insegna di tre matrici: sostenibilità, digitalizzazione e competitività. Tutte secondo un approccio di sistema che miri a un’efficienza a tutto tondo.
ENERGIA PER INNOVARE IL FUTURO
Di questo si è parlato durante il webinar “Energia per innovare il futuro. Imprese sostenibili e smart: le nuove strategie di efficienza energetica per la ripresa all’insegna del Piano Transizione 4.0”, occasione proficua non solo per presentare la nuova partnership fra i due soggetti, ma anche per promuovere una nuova cultura dell’efficienza di sistema nel settore dell’industria che, prendendo spunto dall’esperienza maturata da Abbvie e dai risultati positivi registrati dall’azienda biofarmaceutica in materia di gestione dell’energia, proponesse soluzioni di diffusione e di replicabilità del sistema.
EFFICIENZA ENERGETICA + COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE
“I programmi di ricerca di Rse supportano le istituzioni nella pianificazione energetica, a partire dalla costruzione degli scenari alla base del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) e l’efficienza energetica, mirata alla competitività industriale, rappresenta una chiave di volta della sostenibilità” ha affermato l’amministratore delegato di Rse Maurizio Delfanti, che ha poi aggiunto, in merito alla partnership con AbbVie, “oggi presentiamo un accordo di collaborazione con una realtà industriale importante, con lo spirito di creare una sinergia e un dialogo, per promuovere lo sviluppo industriale nella consapevolezza che sarà vero sviluppo solo se raggiungerà l’obiettivo di sostenibilità che l’Italia e l’Europa si sono date per i prossimi anni”. “L’applicazione della ISO 50001 quale prima azienda del nostro settore e la gestione ottimizzata dell’energia e delle risorse con un approccio mirato all’efficienza di sistema fondano le premesse dell’accordo con Rse”, ha fatto eco Daniela Toia, direttore del polo produttivo di AbbVie Italia. “Si tratta di una collaborazione – ha aggiunto – che oltre a fornire spunti di miglioramento per il nostro stesso sito, offre la possibilità di creare un cluster di imprese improntato alla condivisione delle esperienze, per la realizzazione e la facilitazione di interventi coerenti con le strategie di transizione energetica”.
IL RECORD DI CAMPOVERDE
Il sito industriale di AbbVie di Campoverde di Aprilia ha infatti registrato un’autoproduzione dell’energia elettrica che sfiora il 90% del fabbisogno, e il 100% dell’energia acquistata è certificata green. “Il risparmio energetico, la sperimentazione di nuove tecnologie e la continua ricerca di opportunità di miglioramento hanno permesso una riduzione del 10% del consumo di energia dal 2012 – ha infatti precisato Daniela Toia – con un conseguente abbattimento di oltre 15% delle emissioni dell’anidride carbonica nell’ultimo quinquennio”.
LA REPLICAZIONE DEI CASI VIRTUOSI
Fondamale per il progetto sarà proprio la replicazione dei casi virtuosi, come quello di Abbvie. La scarsa diffusione nelle imprese di approcci che non puntino soltanto a un fattore di efficientamento, ma all’efficienza complessiva del sistema, sono uno dei maggiori ostacoli alla sostenibilità aziendale. Ed è proprio su questo che punta l’accordo. “L’obiettivo specifico del nostro progetto – ha spiegato Marco Borgarello, responsabile del gruppo di ricerca efficienza energetica in Rse – è valutare la realizzabilità e le potenzialità di interventi di efficientamento per ridurre i consumi nei settori energivori, stimando il potenziale impatto e l’efficacia delle misure di governance rispetto agli obiettivi complessivi dell’Italia”.
IL PIANO TRANSIZIONE 4.0
L’incontro è stato inoltre occasione per analizzare e discutere dei nuovi strumenti messi a disposizione dal Governo attraverso il Piano Transizione 4.0 alla luce delle sfide concrete poste dalla ripartenza. A confrontarsi su questi temi sono intervenuti. oltre ai già citati Delfanti, Toia e Borgarello, anche Luca Restaino, funzionario della Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese del ministero dello Sviluppo economico e Massimo Beccarello, vice direttore per le politiche industriali di Confindustria.
IL PUNTO DI VISTA ISTITUZIONALE
“Dal punto di vista dell’organizzazione delle aziende, che hanno attivamente promosso e adottato il piano Industria 4.0 (ora Impresa 4.0) – ha sottolineato Massimo Beccarello – la prospettiva di una ripresa dalla crisi economica indotta dalla pandemia deve essere basata su investimenti mirati nel campo dell’innovazione rivolta all’efficienza energetica e alla sostenibilità. Essenziale è comprendere il ruolo che possono giocare i nuovi strumenti messi a disposizione dal governo attraverso il Piano Transizione 4.0, che indicano come prioritari per la ripresa gli investimenti volti all’efficienza energetica, per promuovere la competitività delle imprese nell’ottica di un sistema produttivo che rinsalda il legame tra innovazione dell’industria e sostenibilità. “Diffondere questo approccio di efficienza di sistema – ha concluso Daniela Toia, responsabile del polo produttivo di AbbVie Italia – diviene la premessa per far crescere una cultura in tema di efficienza energetica che conduca a scelte e investimenti mirati e coerenti e a un monitoraggio e gestione dell’utilizzo dell’energia in termini ottimali”.