Pierpaolo Bombardieri è stato eletto dal Consiglio nazionale della Uil Segretario generale della Confederazione sindacale. Dopo la sua designazione votata dell’Esecutivo nazionale dell’Unione italiana del lavoro, avvenuta lo scorso 25 giugno, Il Consiglio, riunito presso il complesso della “Nuvola”, nel quartiere romano dell’Eur ha approvato all’unanimità la proposta della leadership di Bombardieri.
Barbagallo alla guida della categoria dei pensionati
Un’analoga votazione, questa volta da parte del Consiglio nazionale della Uilp, riunito anch’esso a Roma, presso l’albergo “Cristoforo Colombo”, aveva approvato la nomina del predecessore di Bombardieri, Carmelo Barbagallo, alla guida della Uilp, la categoria dei pensionati che ha la sede nazionale in via Po 162 a Roma. L’ultimo atto pubblico da leader della Confederazione, ubicata nella Capitale in via Lucullo 6, è stato un ringraziamento, tramite una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Tutta la Uil – ha ribadito Barbagallo – ha sempre apprezzato la sua particolare attenzione al mondo del lavoro e al ruolo delle parti sociali. Siamo orgogliosi di averla come Presidente del nostro Paese. La ringraziamo, perché non ha mai fatto mancare al sindacato l’incoraggiamento a proseguire nell’azione di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle giovani e dei giovani e ha sempre indicato la via della crescita, nel rispetto della sicurezza e dell’equità sociale. In questi mesi in cui la tragedia della pandemia ha segnato profondamente le nostre stesse vite, ancora più forte è stato il legame tra Lei e il popolo italiano: tutti noi abbiamo avvertito la sua accorata partecipazione, le sue preoccupazioni e la sua vicinanza. La proverbiale saggezza e l’equilibrio istituzionale che La caratterizzano sono un punto di riferimento e un insegnamento per tutti. E tali resteranno per me, anche nel mio nuovo incarico. Ancora grazie, caro Presidente, per tutto ciò che ha fatto e farà per il nostro Paese”. Prima che il leader uscente della Uil leggesse il testo, rivolto al Capo dello Stato, in platea si sono alzati in piedi per salutare Barbagallo che si è commosso: una lunga standing ovation a omaggiarlo. Ad applaudire anche i membri del governo presenti alla convention.
La vicinanza del governo
L’esecutivo ha rivolto un’attenzione alla Uil che non si notava da tempo. Tanti gli esponenti del governo hanno rivolto una speciale attenzione al sindacato in questione: ieri, il consiglio della Uilp ha registrato gli interventi in sala dei ministri della Salute e del Lavoro, Roberto Speranza e Nunzia Catalfo; oggi, l’assise della Uil ha visto presenti i ministri dell’Economia del Sud e del Lavoro (che ha voluto esserci per la seconda volta in due giorni), Roberto Gualtieri, Giuseppe Provenzano, Nunzia Catalfo, scortati dal premier Giuseppe Conte. Proprio il presidente del Consiglio ha reso onore ai meriti sindacali: “Nella gestione dell’emergenza coronavirus – ha detto- il ruolo dei sindacati è stato fondamentale sia per la definizione dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro sia per l’elaborazione dei provvedimenti economici, con uno sforzo enorme e incredibile che ancora ci vede impegnati affinchè si risolvano i ritardi e le criticità che restano”. Ha continuato Conte: “Siamo ben consapevoli dei nostri doveri e siamo ben consapevoli del fatto che abbiamo degli obiettivi ambiziosi da raggiungere. In questi giorni c’è chiacchiericcio quotidiano, un bla bla costante, continuo, che spesso affiora anche sulle pagine dei giornali, soprattutto nei titoli, che ci descrive come un governo attendista, incapace di prendere decisioni risolute. La realtà dei fatti dice il contrario. Questo governo ha assunto decisioni che mai sono state prese nella storia repubblicana. Questo governo si è assunto la responsabilità anche di apparire a tratti e di essere descritto, ingiustamente, come illiberale: fa ridere che questo governo sia definito in questi termini. Noi abbiamo preso decisione ferme e risolute e siamo pronti a prenderle nell’interesse del Paese anche nel futuro”. Poi l’annuncio: “Il DL Semplificazioni sarà approvato dal Consiglio dei Ministri all’inizio della prossima settimana e sarà la riforma più coraggiosa fatta nel Paese”.
La rotta della Uil nel mare burrascoso
“Chiediamo un futuro migliore, da una diversa idea di Paese rispetto a quella che abbiamo vissuto fino ad ora: un nuovo modello di sviluppo che noi proponiamo da tempo, cominciando dalle politiche economiche con le quali affronteremo il nostro futuro” e senza risposte “siamo pronti a tornare in piazza”.
Così, il neo segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dal palco del consiglio generale che lo ha eletto al timone del sindacato. “Il sindacato è fatto di persone che si alzano tutte le mattine insieme alle lavoratrici e ai lavoratori: giovani e anziani, che hanno riempito tantissime piazze lo scorso anno per chiedere un Paese diverso. E se non rispetterete quei lavoratori, quelle lavoratrici, quei giovani, quei pensionati, se non li ascolterete, siamo pronti a ritornare in quelle piazze”, ha detto. “Porteremo, come sempre abbiamo fatto, le nostre idee ai tavoli del confronto. Lo faremo con grande rispetto e pretendiamo lo stesso rispetto. Nessuno pensi di intimorirci o di far passare il sindacato come uno strumento di altri tempi. Siamo stati costretti spesso a giocare in difesa, costretti ad affrontare la tragica crisi che oggi vede milioni di persone in cassa integrazione, ma dovremo avere la forza di attaccare, di rivendicare e pretendere un futuro migliore per le generazioni di domani, per i precari, per i lavoratori della Cig Economy, per i lavoratori autonomi”, ribadisce Bombardieri mettendo in fila le ragioni della lotta del sindacato. Davanti al fallimento del liberismo è arrivata l’ora di una nuova politica keinesiana degli investimenti, per una nuova attenzione alle politiche occupazionali e a quella degli investimenti pubblici : la riduzione delle disuguaglianze è la nostra stella polare, il nostro campo di battaglia. Lo chiediamo al governo, alla politica: serve coraggio. Lo rivendichiamo per combattere le diseguaglianze sociali ormai insopportabili”.
È questa per Bombardieri, la priorità massima che dovrà improntare gli interventi del futuro. E citando l’ultimo Premio Nobel per l’Economia, Esther Duflo, condivide l’idea per la quale spiega “i problemi dei paesi ricchi assomigliano sempre di più a quelli dei paesi poveri. Persone abbandonate, diseguaglianze galoppanti, totale assenza di fiducia nel Governo, nella società, stati egoisti e divisi. Noi non chiudiamo le aziende. Siamo noi a chiedervi di tenerle aperte, ma vi chiediamo di rispettare i contratti, i diritti, i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese. È l’ora di rinnovare i contratti, privati e pubblici, e di redistribuire la ricchezza”.
È questo il messaggio che il neo leader Uil ha inviato a Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria che sul tema ha una visione decisamente opposta. “Il tema che poniamo è che la ricchezza prodotta deve essere diffusa più equamente. Più la ricchezza è equamente diffusa, infatti, più è forte la crescita economica e produttiva”, ammonisce rivendicando ” la vocazione partecipativa” del sindacato “dove il conflitto è uno strumento per raggiungere degli obiettivi, ma mai un fine”, ha aggiunto. Chiedendo ai vertici di viale dell’Astronomia, piuttosto, di ” affrontare i mali del capitalismo italiano: il nanismo dimensionale, la carenza di investimenti, la scarsità di innovazione, la mancanza di cultura manageriale”. Solo così, ribadisce Bombardieri, sarà possibile quel “patto per il Paese che veda le parti sociali, sindacati e imprese, protagonisti. Siamo in un momento drammatico. E le decisioni dell’Europa negli ultimi mesi hanno segnato il cambio di passo che chiedevamo da anni, rendendo concreta la consapevolezza che solo insieme, senza egoismi, è possibile progredire e rispondere alle crisi. Sono state adottate misure importanti, ma è necessario agire in fretta, non possiamo permetterci di aspettare per mesi le lungaggini burocratiche e le beghe tra gli Stati”. Bombardieri guarda all’Europa: “Il patto di stabilità è stato sospeso finalmente e ci batteremo affinché la sospensione diventi definitiva: utilizziamo subito lo Sure per la Cassa Integrazione e il Mes per rafforzare e modernizzare il Sistema Sanitario, soprattutto al Sud”, dice.
E poi: “Abbiamo letto con attenzione del Recovery Fund, e se parliamo di Next Generation EU ci aspettiamo che i Capi di Stato e di Governo europei, riescano a pensare e a decidere per garantire il futuro delle prossime generazioni a partire dai giovani di oggi”. Il tutto “superando egoismi, falsi moralismi, e steccati nazionali che sicuramente non ci aiutano perché il primo atto di egoismo che la discussione deve superare riguarda i giovani”.
Poi una “stoccata” rivolta al professor Pietro Ichino: “Caro professor Ichino, continua a sbagliare come ha fatto ai tempi del Jobs Act. I lavoratori pubblici non sono stati in vacanza, hanno lavorato, chieda all’Inps, magari non al presidente, chieda all’Inail, chieda a chi ha garantito i servizi essenziali di questo Paese”. Il riferimento è al dibattito sui temi dello smart working nella Pubblica amministrazione, dato che l’ex senatore aveva profilato una vacanza di fatto. “Quelle lavoratrici e quei lavoratori hanno spesso coperto le mancanze delle reti nell’assistenza ai figli per la scuola, del sistema sociale che ha abbandonato gli anziani, ora vogliono contribuire alla rinascita del nostro Paese”. Infine, ha concluso: “Le nostre storie, le nostre sensibilità, le nostre modalità organizzative vengono da culture diverse, rappresentano la ricchezza culturale e democratica del nostro Paese. Siamo pronti a proseguire su questa strada e a rilanciare le idee, i progetti, le richieste che rendono il sindacato unitario in grado di cambiare le diseguaglianze presenti nel nostro Paese. Sono sicuro che continueremo a farlo assieme con grandi risultati”. Per ultimo l’appello all’unità sindacale ai segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Maurizio Landini: “In questi mesi abbiamo lavorato sodo, abbiamo fatto cose importanti, accordi che altri Paesi europei ci invidiano. Abbiamo fatto una unione di fatto passando sabati, domeniche e notti assieme”. Sul dibattito inerente al lavoro, Bombardieri è certo: “Noi pensiamo, se effettivamente vogliamo guardare al futuro, che gli orari rigidi, l’uniformità e la stabilità dei modelli vada riaffrontata. Non possiamo chiedere cambiamenti e avere i piedi cementati nell’idea fordista dei modelli standard di orario di lavoro. È ora di rinnovare i contratti, tutti privati e pubblici, di cominciare a discutere della riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento economico. Discutiamo di una diversa concezione del tempo di lavoro e del tempo di vita, del tempo di utilizzo degli impianti, della produttività magari redistribuita su più persone con una maggiore autonomia del singolo”.
La platea ha ascoltato con attenzione il primo intervento da leader sindacale tenuto da Bombardieri, a partire dal predecessore Carmelo Barbagallo che spesso ha annuito e applaudito: “Se anche cambia il timoniere, la rotta resta la medesima. Andremo per mari magari burrascosi ma abbiamo un patrimonio di esperienze, lezioni e insegnamenti, valori che non disperderemo e che saranno la stella polare che orienta anche nella notte più buia. Il sindacato che incarna i valori del socialismo, della tradizione socialdemocratica europea più nobile, del repubblicanesimo più autentico e che non insegna ai propri iscritti come votare, che è autonomo dalla politica, ma non indifferente rispetto alle diverse impostazioni di fondo”. Un sindacato, ha sottolineato Bombardieri, “che si colloca sulla sponda progressista di questo Paese” che si schiera contro “il nazionalismo esasperato e ogni sovranismo”, “non spaventati dal diverso, lo sia esso per etnia, per provenienza geografica, per esperienza di vita, ma convinti che nella sintesi fra le diversità una società cresca, si evolvi, migliori”.