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Gestione degli imballaggi. Nuove regole e nuova governance per Conai e Corepla

Mentre le Commissioni Ambiente di Camera e Senato stanno licenziando il parere che accompagnerà il Decreto legislativo (che dovrebbe essere approvato definitivamente in uno dei prossimi Consigli del ministri, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha assicurato che avverrà prima della pausa estiva) che recepirà nell’ordinamento italiano la nuova Direttiva imballaggi, novità importanti si registrano nella governance nazionale dei Consorzi per la gestione degli imballaggi.

Luca Ruini (in foto) è stato eletto nuovo presidente del Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, in sostituzione di Giorgio Quagliuolo, che a sua volta è stato eletto nuovo presidente di CoRePla, il Consorzio per il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Naturale avvicendamento tra le categorie dei produttori e degli utilizzatori di imballaggi, le componenti imprenditoriali che governano la gestione degli imballaggi.

Luca Ruini, 55 anni, emiliano d’adozione, laureato in ingegneria elettronica, dal 2008 è direttore Sicurezza, Ambiente & Energia del Gruppo Barilla. Eletto all’unanimità, Ruini ha acquisito nel corso degli anni una grande esperienza delle attività del Consorzio, avendo già fatto parte del Consiglio di amministrazione di Conai dal 2002 al 2008 e dal 2011 al 2017, operando su tutti i tavoli coinvolti nella definizione del sistema italiano del Packaging Waste e guidando il Gruppo di lavoro Prevenzione del Consorzio. Con lui, sono stati eletti vice presidenti Angelo Tortorelli, presidente di Asset Basilicata (l’Azienda Speciale della Camera di Commercio), in rappresentanza della componente degli utilizzatori commerciali e dei distributori, e Domenico Rinaldini, presidente del Consorzio dell’Acciaio (Ricrea), in rappresentanza della componente dei produttori.

“È un’emozione tornare in Conai come presidente, dopo gli anni di lavoro come consigliere e come guida del Gruppo di lavoro Prevenzione e dopo aver addirittura seguito la nascita del Consorzio”, afferma Luca Ruini a Formiche.net. “Il mio ringraziamento va oggi al consiglio d’amministrazione per la fiducia, e al direttore generale Valter Facciotto e al presidente uscente Giorgio Quagliuolo per il lavoro che hanno svolto e per come hanno portato avanti le attività e gli impegni di Conai anche nei recenti mesi di emergenza sanitaria: il mio mandato inizia in un momento difficile per il Paese ma in una struttura solida ed efficiente, che rappresenta in Europa un modello di eccellenza non solo nella gestione dei rifiuti di imballaggio, ma anche nella promozione di una cultura della sostenibilità sempre più forte e radicata. L’Italia non ha niente da invidiare a nessun Paese in termini di economia circolare, i risultati che abbiamo appena presentato per il 2019 lo confermano: più di quattro imballaggi su cinque oggi evitano la discarica. Ora dobbiamo chiudere il cerchio: è necessario fare in modo che i rifiuti vengano considerati sempre più una risorsa e non un problema, lavorare sulla prevenzione e sull’eco-design, e incentivare l’uso di materia ottenuta da riciclo”.

Anche Giorgio Quagliuolo, neo presidente di CoRePla, non è un neofita del settore. Presidente di Sicon, l’azienda di famiglia che produce preforme in Pet per bibite e acque minerali, è al suo terzo mandato, avendo ricoperto il ruolo di presidente del Consorzio della plastica nei trienni 2007-2010 e 2013-2016.  Recentemente è stato anche nominato responsabile del Gruppo Tecnico Ambiente di Confindustria.

Nuova governance e nuove regole, quindi. Le sfide delle nuove direttive contenute nel cosiddetto “Pacchetto sull’Economia Circolare” riguardano tematiche che interessano l’intero settore dei rifiuti: oltre agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio, la gestione di pile e accumulatori, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, i veicoli fuori uso e le discariche. Particolarmente ambiziosi i nuovi obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio da raggiungere entro il 2025 e il 2030. Ebbene, ad oggi tutti i Consorzi che afferiscono al Conai (acciaio, alluminio, carta, legno e vetro) hanno già raggiunto gli obiettivi del 2025. Solo la plastica (50% al 2025; 55% al 2030) è appena al di sotto (48%) dell’obiettivo previsto. Ma, viste le performance dell’ultimo periodo, non sembrano esserci grossi problemi nel raggiungere anche questo traguardo.

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