18 miliardi di entrate in meno. Tanto potrebbe costare agli enti locali italiani la pandemia da coronavirus. I calcoli sono quelli di Moody’s, che oggi ha diffuso un report dedicato agli effetti del coronavirus sulle economie europee.
Ebbene, per gli enti locali europei e italiani, la pandemia comporterà un crollo strutturale delle entrate. Entrate che finanziano i servizi che a loro volta gli stessi enti erogano alla comunità. Secondo Moody’s, la pandemia di coronavirus, che sta mettendo alla prova le economie europee e mondiali, avrà un impatto durissimo sulle entrate di Regioni ed enti locali italiani, “sebbene abbiano una moderata correlazione con il ciclo economico”, ha spiegato Massimo Visconti, vice president-senior credit officer di Moody’s, commentando il report sull’impatto del Covid-19 sulle regioni delle maggiori cinque economie europee.
Moody’s si aspetta che i provvedimenti statali compensino circa il 60% delle minori entrate, lasciando agli enti l’onere di assorbire la restante parte pari al 3% delle entrate correnti. E chi pagherà il conto più alto sarà proprio l’Italia: un calo delle entrate di oltre 18 miliardi nel 2020, soprattutto, Iva e Irpef, ma anche per esempio parcheggi e trasporto pubblico. “Le minori entrate saranno coperte inizialmente per circa 11 miliardi dallo Stato in modo da assorbire parzialmente shock”, ha spiegato Visconti a Radiocor. Allargando lo sguardo, la pandemia causerà un calo senza precedenti delle entrate del settore pubblico locale nelle cinque principali economie europee nel 2020-2021 e porterà ad una crescita significativa del loro indebitamento. La riduzione complessiva delle fonti di entrata per regioni ed enti locali in Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito si assesterà attorno a 77 miliardi di euro, pari al 6% delle entrate correnti aggregate nel 2020.
“Il supporto finanziario fornito dai vari governi attenuerà solo parzialmente le minori entrate per gli enti del settore pubblico locale”, ha chiarito ancora Visconti. Secondo le stime di Moody’s, i lander tedeschi saranno i maggiormente colpiti quest’anno, con una perdita al netto delle misure di sostegno governativo pari al 5% delle entrate correnti, seguiti dagli enti francesi al 4% e da quelli italiani al 3%, mentre per le regioni spagnole e gli enti locali del Regno Unito la perdita si attesterà attorno all’1%.
Gli enti del settore pubblico assorbiranno lo shock anche attraverso la loro flessibilità di bilancio e la contrazione temporanea degli investimenti. L’Iva e l’Irpef saranno le più colpite ma caleranno anche altre fonti di entrata quali affitti, parcheggi e introiti del trasporto pubblico. Interventi sul lato della spesa da parte degli enti e trasferimenti statali una tantum compenseranno i maggiori costi emersi per far fronte alla pandemia.