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L’agosto dei politici e la politica svestita. L’analisi di Antonucci

In primo luogo, la versione in costume da bagno dell’agosto dei politici è il termometro della popolarizzazione della politica: finiscono in copertina di riviste più o meno scandalistiche le foto rubate di fisici, maschili o femminili, non sempre perfetti ma sempre oggetto di commenti generalizzati e trasversali, di chi conta davvero nel Paese. Lontanissimi i tempi in cui Aldo Moro si recava al mare a Terracina in giacca e cravatta “perché un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile” dalla fine della Prima Repubblica, i centimetri di corpo al sole degli uomini e delle donne di potere in Italia sono diventati oggetto di un genere giornalistico peculiare: la foto in costume da bagno con articolo di descrizione delle abitudini estive del leader. I bagni al mare di Craxi, con riferimenti alla vigoria natatoria come elemento abilitante alla costruzione della leadership politica, le foto estive di Berlusconi, un indimenticabile genere nel genere, per gli insospettabili mutamenti di partner, look, dettagli; D’Alema in costume in barca a vela nel Mediterraneo, immagini così iconiche da divenire rime della rapper Myss Keta molti anni dopo. Tutti coloro che contano veramente in Italia vengono spiati, ripresi, fotografati, ritagliati e dati in pasto all’unica stampa di massa che ancora esiste in questo paese: i giornali di gossip.

In questo senso, un discorso a parte meritano gli approcci al maschile e al femminile delle foto dei leader politici in costume. La ricerca spasmodica della cellulite di Maria Elena Boschi ha dominato le copertine estive del 2014 (ricerca vana, peraltro), mentre non si ricorda un analogo interesse verso carenza di addominali scolpiti del leader della coalizione Renzi, sempre accompagnato dalla tonica consorte. Il recente scoop Ministra Azzolina, fotografata in bikini a Sperlonga e commentata in maniera non elegante da Dagospia, ha messo in luce un certo accanimento mediatico sull’esigenza di forma fisica delle donne della politica, che non trova corrispettivo nella valutazione dell’analogo maschile, che pure, in tempi recenti e in fatto di fisici sovrabbondanti ed esposti con un certo sprezzo del commento non ha lesinato esempi. Non si ricordano pubbliche espressioni di rammarico per i chili di troppo di Matteo Renzi e Matteo Salvini, pure adeguatamente esposti in costumi da bagno spesso impietosi, nel corso degli stessi mesi. Insomma, il meccanismo sembra essere questo: si finisce sui giornali di gossip in costume solo se si conta qualcosa, ma si viene perdonati per le mancanze alla propria forma fisica esclusivamente nel caso di appartenenza al genere maschile. Così, Giorgia Meloni, che appartiene al genere corporeo “petites”, ha pensato di risolvere la questione con furbizia, posando in donante costume intero tricolore (non un’eccezione, ma una scelta stilistica costante, dato che Meloni di recente utilizza total look alternativi, rosso, bianco o verde, come richiamo simbolico all’identità nazionale). La leader è senza vestiti, ma il focus della foto è spostato dalla forma corporea al costume che la riveste, sede di simboli e richiami molto più alti. La foto dell’estate sancisce la sua nuova centralità politica nell’opposizione e riesce anche nell’intento di decostruire il body shaming legato al corpo femminile delle donne in politica.

In secondo luogo, la politica di agosto ha una veste ancora più striminzita, da non aver bisogno della pubblicità delle foto in costume da bagno. È una politica vissuta tra visite nel luogo di villeggiatura, cene in villa, ospitate in luoghi tali da non essere accessibili da alcun reporter politico alla ricerca di notizie. Agosto è la preparazione della stagione politica che verrà, e come tale necessita di riservatezza, cautela, riparo dai mass media. Così, la notizia della visita di Beppe Sala a Beppe Grillo nel buen retiro della villeggiatura a Marina di Bibbona è emersa da un tweet del Sindaco di Milano, privo di selfie di testimonianza, ma foriero di un messaggio politico ben chiaro in vista delle prossime elezioni amministrative: la coalizione giallo-rossa procede spedita, dal governo fino alle elezioni regionali e amministrative. Un segnale più che una notizia. Uno di quei simboli che ci fanno capire che mentre siamo tutti sotto all’ombrellone a guardare la scarsa tonicità muscolare di esponenti politici di maggioranza e opposizione o a decidere quale sia la ministra più fotogenica, qualcosa si muove nella politica di agosto e ne vedremo presto le conseguenze.


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