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Parkinson bot, ecco il robot (targato Ibm) che parla con i malati

Un robot in grado di rispondere a qualunque domanda sul Parkinson. Sette giorni su sette. Ventiquattro ore su ventiquattro. Può sembrare lo scenario di un film distopico o, con meno fantasia, un progetto sul futuro della telemedicina. Invece esiste già e si chiama Parkinson bot. Si tratta di una delle prime soluzioni tecnologiche in Italia in grado di ottimizzare l’accesso alle informazioni sul Parkinson per le persone affette dalla malattia neurodegenerativa. In sostanza, grazie a un consulente virtuale abilitato da Ibm Watson Assistant su public cloud Ibm, sarà possibile porre domande sul morbo di Parkinson in linguaggio colloquiale, consentendo dunque un approccio semplice e snello a portata di tutti i pazienti.

IBM + CAMPUS BIO-MEDICO = PARKINSON BOT

Frutto di una partnership fra il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Ibm, Parkinson Bot può rappresentare, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria, un valido aiuto nella gestione dei pazienti affetti da Parkinson. Purtroppo, infatti, come è stato ampiamente ripetuto nel corso degli ultimi mesi, l’emergenza Covid ha generato qualche difficoltà nella gestione dei pazienti cronici e portato alla luce la necessità di un’implementazione più pervasiva e massiccia dell’innovazione tecnologica nel comparto sanitario.

“TECNOLOGIA FORMIDABILE PER LA SANITÀ”

Lazzaro di Biase, neurologo del Campus, ha proposto e seguito il suo progetto in tutte le fasi insieme al team di IBM. Si tratta del “primo passo nell’uso delle nuove tecnologie per facilitare la diffusione di affidabili informazioni mediche tra i pazienti e chi se ne prende cura, e aprire nuove strade per ulteriori sviluppi futuri”, ha commentato. “L’emergenza causata dal Covid-19 – ha aggiunto Floriana Ferrara, CSR leader di Ibm Italia – ha messo in evidenza quanto la tecnologia possa essere un formidabile aiuto in ogni ambito, compreso quello sanitario”. “Per questo motivo – ha aggiunto – abbiamo colto con entusiasmo la proposta di collaborazione da parte dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per creare un supporto remoto che fornisse risposte efficaci alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie. Abbiamo così messo al servizio di chi ha bisogno di assistenza le migliori competenze dei nostri volontari, oltre alle nostre tecnologie di Ai e cloud, per creare un assistente virtuale per il Parkinson”.

IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE NELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE

Mai come nell’emergenza Covid è venuto alla luce il ruolo che l’innovazione tecnologica può giocare nel settore sanitario. La telemedicina e il telemonitoraggio, così come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella gestione dei pazienti cronici, possono rappresentare un grande valore aggiunto sia nell’ottimizzazione dello svolgimento delle attività presso i centri ospedalieri, sia per abbattere i costi non necessari legati alla presa in carico fisica dei singoli pazienti.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE DELLA MALATTIA

Il morbo di Parkinson è una malattia motoria degenerativa e progressiva classificata come malattia cerebrale. Causata dal mancato funzionamento dei neuroni dopaminergici, e dunque della della dopamina, il neurotrasmettitore che consente il controllo dei movimenti, genera nei pazienti tremore, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale. Il Parkison ha inoltre spesso una progressione ad ampio raggio, impattando su funzioni ulteriori a quella del movimento, con importanti conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro caregiver. Sebbene esistano diverse tipologie di trattamento che agiscono sui sintomi, consentendo chi ne è affetto di condurre una vita relativamente normale, ad oggi non esiste una cura.

IL PARKINSON IN ITALIA

Solo nel nostro Paese le persone affette da questa malattia sono oltre 300mila e i numeri, ad oggi, risultano in aumento. La malattia, inoltre, presenta un’età di esordio in costante abbassamento: un paziente su quattro ha meno di 50 anni e il 10% ne ha meno di quaranta. Nei giovani, tra l’altro, la malattia ha un decorso più veloce e un’aggressività maggiore.

UNA TECNOLOGIA IN COSTANTE AGGIORNAMENTO

Il corpus di conoscenze con cui è stato istruito l’assistente virtuale dagli esperti del Campus Bio-medico comprende temi come la caratterizzazione della malattia, le sue possibili cause, la descrizione dei principali sintomi sperimentati dai pazienti e le domande più frequenti che i medici hanno registrato nel corso degli anni. Con il supporto di Ibm, il Policlinico è in grado di aggiornare e arricchire costantemente i contenuti del robot, potendo così personalizzare l’offerta informativa in base alle reali esigenze dei malati, dei loro familiari e di tutti i visitatori che possono accedervi attraverso il sito.


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