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L’anno nero dei voli. L’apocalisse dei cieli secondo Standard&Poor’s

Il titolo del report, forse, dice tutto. From bad to worse, ovvero di male in peggio. Che il 2020 fosse l’annus horribilis del traffico aereo mondiale, lo si poteva intuire, visti i lockdown su scala planetaria. Ma forse non fino a questo punto, almeno secondo Standard&Poor’s che in un report ha racchiuso tutta la drammaticità del momento.

ECATOMBE NEI CIELI

“Prevediamo”, scrivono gli esperti dell’agenzia di rating, “che il traffico aereo globale di passeggeri diminuirà del 60% -70% nel 2020 rispetto al 2019, con un calo più netto di quanto stimato in precedenza. Ora, ci aspettiamo un più graduale recupero ai livelli di traffico pre-Covid-19 entro il 2024”. Solo nel 2021 ci sarà un parziale recupero, con un calo del traffico che, sempre rispetto al 2019, si aggirerà intorno al 30-40%.

COMPAGNIE A RISCHIO RATING

Il crollo del traffico aereo causato dalla pandemia avrà ovviamente un impatto sul rating delle compagnie e sulla loro possibilità di reperire fondi sia sul mercato, sia ricorrendo al prestito bancario. “Non crediamo che questa revisione avrà un impatto in termini di rating diffuso in tutto il portafoglio globale delle compagnie aeree che valutiamo”, premette Standard&Poor’s.

“Tuttavia, le prospettive di traffico aereo più negative del previsto aumentano la pressione sulla qualità del credito di tutte le compagnie aeree. Per questo la riduzione dei costi, il corretto dimensionamento della flotta e la conservazione della liquidità saranno misure decisive per controbilanciare in parte la domanda depressa di viaggi aerei”.

ALTRO CHE 11 SETTEMBRE

Numeri, quelli indicati da Standard&Poor’s, che giustificano una conclusione, decisamente amara. “La pandemia attuale è la crisi più grave che l’industria aerea abbia mai affrontato. Tanto che l’International Air Transport Association (Iata, l’associazione di categoria delle compagnie aeree mondiali, ndr) che considerava i sei mesi successivi agli attacchi dell’11 settembre come la crisi peggiore di sempre, aveva stimato un crollo del 12% in seguito agli attentati. Dato di molto inferiore al calo del 60% -70% previsto per il 2020″.

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