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Una Base (con idee open source) per una nuova Italia. Parla Floridi

Un incubatore di idee per la rinascita industriale e morale dell’Italia. Inevitabile però vederci dietro il primo passo verso un movimento politico. Per ora, comunque, Base è solo l’associazione nata per iniziativa dell’ex leader della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, che vuole fungere da laboratorio per un’Italia a prova di cambiamenti globali e, naturalmente, di pandemia. Scattante, dinamica, tecnologica e possibilmente volenterosa. Basta, insomma, con il torpore e il disfattismo.

TRA MUSCOLI E IDEE

Nata pochi giorni fa, all’origine di Base c’è l’ambizione di non darla vinta alla decrescita, al buio senza fine. “L’Italia deve tornare a crescere”, è l’incipit del manifesto. “È almeno dagli anni Settanta che la classe dirigente italiana ha abdicato al suo ruolo di modernizzazione del Paese. Di fronte ai grandi mutamenti imposti dalla globalizzazione e dal cambiamento tecnologico, anziché investire in formazione e innovazione il Paese ha cercato di resistere al cambiamento, finanziando a debito la sua crescita”. Risultato?

“La crisi che il nostro Paese sta attraversando non è solo economica: è anche civile, sociale e morale. La stagnazione della produttività, che le statistiche ben documentano, va di pari passo con un declino più generale del Paese, che vediamo nella demografia, nel capitale umano e sociale, nella qualità delle classi dirigenti”.

MISSIONE ITALIA

Ma cosa vuole essere, davvero, Base? Formiche.net lo ha chiesto a Luciano Floridi, direttore del Digital ethics Lab dell’università di Oxford dove insegna Filosofia ed etica dell’informazione e presidente di Base, raggiunto prima di rientrare in Gran Bretagna. Floridi sarà affincato da un comitato composto, tra gli altri, dagli economisti Carlo Cottarelli, Leonardo Becchetti (Roma Tor Vergata), Sandro Trento e Stefano Zamagni (Pontificial academy of sociale sciences) e il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta. Ma anche esperti di intelligenza artificiale e nuove tecnologie come la fondatrice della Popular artifical intelligence Emanuela Girardi e Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia. Infine, il gesuita Padre Francesco Occhetta.

“Ci sono due frasi chiave che danno il senso dell’iniziativa. E cioè dare una mano e fare sul serio. Dare una mano significa trovare soluzioni buone per far andare le cose leggermente meglio, l’ambizione di Base è questa”, spiega Floridi. “Noi crediamo sia opportuno parlare e interloquire con chi le cose le sa fare, con chi ha buone idee e buona volontà. L’ambizione non è arroganza, noi puntiamo sul darsi una mano e dare una mano. Le buone idee non bastano, bisogna sapere tradurre nella pratica. Occorre, in questo momento di crisi, far tornare a convergere le buone idee e le buone intenzioni, chiunque ne abbia”.

Floridi allontana ogni pulsione o tentativo di disfattismo post-Covid. “In Italia ci sono sette milioni di volontari e lo sa che vuol dire? Che in giro c’è tanta buona volontà e tanta capacità. Gli ingredienti per la rinascita ci sono, questo è un Paese con tante risorse, bisogna solo intercettarle e metterle a sistema. In buona sostanza, le buone idee devono diventare buona politica. Dalle idee bisogna arrivae alle soluzioni, perché quando la politica si inceppa bisogna darle una mano”.

NEL NOME DEL DIGITALE

Uno dei cardini di Base è il perseguimento di un salto di qualità nel digitale, magari da farsi con una rete unica in fibra. “La questione è capire cosa vogliamo fare con il digitale. Dobbiamo capire quale è la governance, perché senza strategia non c’è tattica che tenga. La banda larga la faccia chi è preparato e competente. Ma non si puo dimenticare che noi abbiamo bisogno di fibra veloce, per tutti e a basso costo. Il punto è capire dove arrivare, poi al come ci pensino le persone competenti”.

UN MOVIMENTO POLITICO?

Floridi non si sottrae a chi gli fa notare come in molti possano vedere dietro il progetto di Bentivogli una futura discesa in politica. “Personalmente non mi occupo di politica, io credo che bisogna lavorare sulle idee. Poi, se qualcuno queste idee vuole usarle, in qualunque movimento o in qualche partito, lo faccia pure. Noi siamo open source. E sono tutti i benvenuti”.

 

 

 



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