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Su Borsa l’Italia c’è (e batte tutti). Lse dice sì alla cordata Euronext-Cdp

Fuori dai giochi. Con una mossa a sorpresa e comunicata di buon mattino, il London stock exchange, proprietario di Borsa Italiana dal 2007, ha scelto il partner con cui trattare la cessione di Borsa Italiana, l’asset messo sul mercato al fine di poter mettere le mani sulla banca dati Refinitiv. Non i tedeschi di Deutsche Borse, non gli svizzeri di Six, bensì la cordata composta da Euronext (il consorzio paneuropeo delle piazze finanziarie francese, olandese e belga) e Cassa Depositi e Prestiti, unitamente a Intesa SanPaolo. Per l’Italia, che soprattutto su spinta del Movimento Cinque Stelle aveva caldeggiato l’ingresso di Cdp nella cordata, è un buon risultato, se non altro per essere riuscita a una settimana dalla presentazione delle offerte a scalzare due pretendenti di tutto rispetto. Ora però viene la parte più difficile, la trattativa.

L’ANNUNCIO DEL LSE

La comunicazione arrivata da Londra non ha lasciato spazio all’immaginazione, il candidato ideale per rilevare Borsa c’è e ha nome e cognome. “In seguito all’annuncio del 31 luglio 2020 relativo a Mts (la piattaforma per la vendita dei titoli di Stato, ndr) e al gruppo Borsa Italiana – si legge nel comunicato del Lse – London Stock Exchange Group ha ricevuto e esaminato una serie di proposte competitive da più parti per Mts e il gruppo Borsa Italiana nel suo complesso. Lse conferma di essere ora in trattativa esclusiva con Euronext  in relazione alla cessione del gruppo Borsa Italiana”.

Tuttavia, è solo l’inizio. “Non vi può essere certezza che una transazione risulterà da queste discussioni – prosegue la nota – e qualsiasi potenziale vendita dipenderà dall’esito della revisione della transazione Refinitiv da parte della Commissione Europea e dalla chiusura della transazione in conformità con i suoi termini”.

IL SILENZIO SVIZZERO, LA DELUSIONE TEDESCA

La delusione per gli altri operatori in lizza deve essere stata tanta. Ma se gli Svizzeri di Six (la Borsa di Zurigo e Madrid) non hanno commentato, limitandosi a prendere atto, i tedeschi di Deutsche Borse lo hanno fatto eccome. “Abbiamo preso atto della decisione del gruppo London Stock Exchange. Riteniamo di aver presentato un’offerta interessante per l’acquisizione di Borsa Italiana. Quale player globale e borsa leader in Europa, avremmo potuto creare sostanziale valore per Borsa Italiana favorendo un’ulteriore crescita e sviluppo del mercato dei capitali italiano ed europeo”. Questo perché “L’offerta di Deutsche Borse  “aveva un focus sulla creazione di sinergie strategiche e mirava a preservare un alto livello di autonomia per Borsa Italiana, piuttosto che coinvolgere partner italiani”.

VERSO UNA BORSA EUROPEA

E ora? Il gruppo dei sei listini comunitari, guidato dal ceo Stéphane Boujnah, ha una capitalizzazione di mercato di circa 6,9 miliardi di euro. Il nuovo presidente si Euronext dovrebbe avere deleghe operative, a differenza di ora e verosimilmente sarà nominato dal Mef, mentre non è escluso che il prossimo ceo sia italiano (l’attuale numero uno di Borsa è Raffaele Jerusalmi). Sembrerebbe poi che la Consob, da quanto emerge dai documenti di Euronext, sia invitata a entrare a far parte del Collegio dei regolatori del gruppo (College of Regulators), entrando a far parte della supervisione a livello di holding alla stregua degli altri soggetti regolatori europei, con una presidenza a rotazione ogni semestre.

“Con Borsa Italiana Euronext sarà più forte di oggi”, ha esultato Boujnah interpellato dall’Ansa, “per noi è un’operazione naturale perché si inserisce in un modello federale che esiste e funziona da 20 anni. Penso che l’offerta che presentiamo sia competitiva, anche per il contributo che dà all’Italia”.

MILANO CAPITALE FINANZIARIA

Tra i più soddisfatti, anche Sestino Giacomoni, deputato di Forza Italia e presidente della commissione di vigilanza su Cdp. “In una fase in cui gli interventi dello Stato nell’economia ricorrono con crescente frequenza e si paventa addirittura la possibilità di uno Stato banchiere, è indispensabile rafforzare e tutelare il ruolo del mercato dei capitali nel sistema italiano in un’ottica di integrazione continentale. In questo senso il riassetto di Borsa Italia può e deve avere un’importanza centrale per il futuro nostro Paese. Per far sì che ciò avvenga è indispensabile che tutti gli attori istituzionali coinvolti, dal Presidente del Consiglio Conte al ministro Gualtieri, dal governatore Fontana al sindaco Sala, facciano squadra con tutti i soggetti interessati per portare a casa il migliore risultato per l’Italia e per Milano. È bene sottolineare con forza che il capoluogo lombardo, dopo il Covid-19 e la Brexit, grazie al riassetto in atto di Borsa Italiana può diventare capitale finanziaria dell’Europa”.

ESULTA INTESA SAN PAOLO

“Siamo fortemente convinti che il progetto di Euronext potrà rappresentare un elemento di rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea.
L’operazione potrà unire i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana grazie alla complementarietà delle rispettive aree di leadership. La proposta si pone come un passo concreto verso la European Capital Markets Union, basandosi sulla forte presenza di Euronext che raccoglie molte delle principali borse europee e valorizza un’ampia gamma di servizi che rappresentano delle vere e proprie eccellenze sul mercato”, ha commentato Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo. Mentre per Fabrizio Palermo, ceo di Cdp “l’esclusiva che Lse ha dato alla partnership tra Cdp ed Euronext è un passo importante per restituire all’Italia un ruolo centrale nelle strategie di un’infrastruttura strategica e garantire lo sviluppo del mercato borsistico italiano. La presenza nel capitale di Borsa di un investitore di lungo periodo come Cdp faciliterà l’accesso diretto al mercato dei capitali delle piccole e medie aziende sviluppando così un canale alternativo a quello tradizionale”.

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