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Tra rete unica e cantieri. L’Italia che verrà nell’identikit di Conte

C’era una vota l’Autostrada del Sole, simbolo del boom e della rinascita italiana dopo la tragedia della guerra. Oggi la resurrezione del Paese dal buio del Covid passa per altre opere, rete unica in primis, ma c’è sempre di mezzo l’arteria più famosa d’Italia. Giuseppe Conte è intervenuto questa mattina in esclusiva all’evento Insieme per Ricostruire organizzato dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia che è attualmente in corso a Bologna. Il premier ha tracciato una sorta di rotta, individuando le sfide del Paese da qui a pochi anni. Tutte da vincere.

L’ORGOGLIO DI CONTE

“Veniamo da mesi molto difficili, abbiamo combattuto e ancora stiamo affrontando una pandemia inattesa, sconosciuta. Negli scorsi giorni autorevoli testate, e penso a Bloomberg e al Financial Times, hanno riconosciuto all’Italia la capacità di aver gestito meglio di altri Paesi l’emergenza, tenendo sotto controllo l’epidemia”, è stato l’incipit di Conte.

“Da presidente del Consiglio, lasciatemelo dire, sono orgoglioso di questi riconoscimenti. Dobbiamo essere tutti fieri del comportamento esemplare dimostrato da tutta la comunità italiana, lo spirito di solidarietà, il senso di comunità che ci hanno unito nei mesi più difficili della pandemia oggi non vanno dispersi. Non dobbiamo disunirci, sfilacciarci nella fase cruciale della ricostruzione. Credo che oltre alla sfida della resilienza possiamo vincere anche la sfida della ripartenza, ed è un impegno che prendiamo davanti alle generazioni future: non c’è quindi sfida più importante!”

VERSO IL RECOVERY FUND

Non poteva mancare un passaggio di Conte sul Recovery Fund. “Il confronto continuo tra Stato, attori economici, sociali, cittadini, comunità tutta ci aiuta senz’altro a focalizzare con maggior decisione in che modo utilizzare la storica occasione dei 209 miliardi ottenuti in sede Europea per far procedere speditamente il progetto di una nuova Italia con la spinta del Recovery Plan”.

L’ITALIA DEI CANTIERI

Il premier ha poi indicato gli obiettivi di medio-lungo termine del governo. “Negli scorsi mesi ci siamo mossi per creare le condizioni affinché gli investimenti si trasformino realmente e rapidamente da freddi numeri in bilancio di opere, cantieri, interventi che migliorino efficacemente e realmente la vita dei nostri cittadini e dei nostri territori. Va in questa direzione anche il Decreto Semplificazioni, lo considero un acceleratore per lo sviluppo, per una maggiore efficienza per la macchina amministrativa”.

Non è tutto. “In questi giorni firmerò un decreto per individuare i cantieri che avranno un percorso accelerato e i relativi commissari. Ma non può essere velocità l’unica parola d’ordine della crescita e dello sviluppo di cui abbiamo bisogno per ripartire, questo percorso deve essere anche sostenibile e sostenibile innanzitutto a livello ambientale. Con il superbonus edilizia al 110% ad esempio diventa concreta la possibilità di produrre occupazione e lavoro nel settore dell’edilizia, perseguendo però l’obiettivo dell’efficientamento energetico, dell’adeguamento sismico delle abitazioni. Intendiamo estendere questo strumento anche oltre il 2021”.

LA SFIDA DELLA RETE

La madre di tutte le infrastrutture è però, complice l’ascesa dello smart working, la banda larga. Il premier lo sa bene anche perché lo Stato è impegnato nel progetto per la creazione di una società per la fibra che includa Tim, il player di Stato Open Fiber e altri soggetti. “L’innovazione dovrà rimanere in cima alla nostra agenda per la ripresa. L’Italia del boom economico trovò nell’Autostrada del Sole la risorsa e il collegamento in grado di unire il Paese e favorirne la crescita. Oggi acceleriamo sul fronte dell’autostrada del nostro futuro, un’infrastruttura digitale unica in banda ultralarga, capace di proiettare velcoemnte il nostro Paese in avanti, recuperando il tempo perduto”.

Perché, ha sottolineato Conte, “investire sulla rete unica significa fornire a tutti gli studenti la possibilità di accedere a tutte le informazioni in maniera semplice e rapida, alla scuola di digitalizzarsi e rispondere alle aspettative dei nostri ragazzi. Significa anche rafforzare un rapporto diretto, veloce, tra cittadini e servizi pubblici e privati, aprire la strada a nuove opportunità di sviluppo nelle aree depresse d’Italia, dove i dati potrebbero finalmente viaggiare alla velocità degli obiettivi delle imprese innovative e dei sogni dei nostri giovani, che sono troppo spesso costretti a emigrare”.

SPINTA VERDE

Infine, “con il Recovery Plan almeno il 37% delle risorse disponibili riguarderà investimenti green, quindi transizione energetica in settori strategici come l’automotive, il potenziamento della rete idrica, il contrasto al dissesto idrogeologico, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.

Altrettanto importante è la sostenibilità sociale. “Questo ci impone di ragionare per il futuro su un Welfare che metta sempre al centro la persona, la sua dignità, il diritto per i giovani ad avere strumenti per non cedere alla cultura dell’odio, della violenza, per abbracciare la speranza, il sogno di realizzarsi, il diritto di poter costruire una famiglia”.



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